Droghe e orge con minori oscurano le stelle di Hollywood: tutto sul caso P-Diddy e la “polvere” sotto il grande tappeto rosso

Droghe e orge con minori oscurano le stelle di Hollywood: tutto sul caso P-Diddy e la “polvere” sotto il grande tappeto rosso

Droga, abusi sessuali, orge con minori, ma anche, Justin Bieber, Jennifer Lopez, Leonardo DiCaprio e Beyoncé. Cosa hanno in comune due costellazioni apparentemente lontane anni luce? Una stella americana, una meteora finalmente caduta dopo anni di abbandono tra le righe e misteri irrisolti: Sean Combs, alias P-Diddy, alias Puff Daddy.

Se il nome non dovesse ancora dirvi nulla, Combs è uno dei produttori e artisti più influenti del panorama musicale americano e conseguentemente mondiale, ma questa è solo la parte limpida della medaglia: P-Diddy sarebbe infatti anche predatore sessuale violento, che stordiva le sue vittime con alcol e droghe prima di abusarne, coinvolgendo nelle sue “feste”, i cosiddetti White Parties, artisti e nomi grossi della scena a stelle e strisce. 

Eyes Wide Shut

Le indagini, su un caso che ricorda terribilmente il capolavoro kubrickiano Eyes Wide Shut, sono partite nel novembre dell’anno scorso, quando la modella e cantante Cassandra Ventura aveva denunciato uno stupro e ripetuti abusi sessuali subiti per mano di Diddy, con cui aveva avuto una relazione tutt’altro che da cinema.

L’inquietante dettaglio che è emerso si lega al folle finale che attendeva ogni festa del producer, momenti chiamati “freak off”, a base di orge estreme impregnate di droghe pesanti in cui delle star sarebbero state costrette ad avere atti sessuali con escort sia uomini che donne, per il puro piacere di Diddy e dei suoi ospiti. 

Durante l’arresto, la polizia nella villa di Diddy ha trovato 1000 bottiglie di olio per bambini, un prodotto che potrebbe essere usato come lubrificante e quindi ne suggerirebbe l’uso all’interno di orge. L’avvocato di Combs, Marc Agnifilo, al The Post ha “sdrammatizzato” lo scandaloso ritrovamento perché “Non possiamo diventare così puritani da pensare che il sesso dia una brutta cosa, sono adulti consenzienti”.

Le celebrità coinvolte

Lo scandalo ha però posto a tutto il mondo una sola domanda: chi ha partecipato alle feste e chi era a conoscenza della follia in casa Diddy?

Tra la lista degli invitati alcuni sono certi, testimoni video delle feste e legami particolari con l’artista. Legami che macchierebbero, e hanno già macchiato, le carriere di Jay-Z, Beyoncé, amici del produttore e indiziati numero uno.

Diverso il discorso per Justin Bieber, coinvolto si, ma come vittima di Combs: costretto a compiere atti sessuali davanti a Diddy, secondo le ipotesi che vengono fatte. E a rendere gelido il sangue è un video che vede i due artisti insieme, in cui Diddy promette una Ferrari per i 16 anni del ragazzo dicendogli che avrebbero trascorso 48 ore insieme a fare cose che ogni quindicenne sognerebbe di fare.

L’ immagine dei due insieme nel video

Nei video e nelle foto dell’epoca si vedono anche Ashton Kutcher, Leonardo Di Caprio, Jennifer Lopez, Paris Hilton. Sui social, migliaia di fan si sono improvvisati detective, ampliando drasticamente la lista con nomi che, se confermati, farebbero luce su una ragnatela invisibile a cui il mondo pende inconsciamente.

Lista che coinvolge praticamente tutti da David e Victoria Beckham, agli Obama, ai Clinton, passando per il principe Harry, Zendaya, Lebron James, Michael B. Jordan, 50 Cent, Ryan Reynold, Sarah Jessica Parker, Lewis Hamilton, Will Smith e molti altri. 

Si riaprano i casi Michael Jackson e Tupac

In questo sistema solare di orrore, alcuni “dimenticati” pianeti sono stati nuovamente irradiati dalle luce mediatica. Pianeti che ospitano teorie e complotti sulla morte di grandi dello spettacolo, focalizzandosi a 360 gradi su quelle di Michael Jackson e Tupac, puntando ogni accusa verso il “Sole” di questa malato sistema: P-Diddy.

Attore protagonista del dramma è Faheen Muhammad, che a quel tempo ricopriva il ruolo di capo della sicurezza di Jackson e, successivamente, di Diddy. Muhammad fu uno dei primi a vedere il corpo di Jackson, dopo il medico Conrad Murray, considerato il principale responsabile della somministrazione di farmaci letali. Le teorie portano dunque ad un omicidio premeditato, poiché secondo i pupari dell’industria,  il re del pop “sapeva troppo”.

Molti vedono in questo teatro non solo un attacco contro Jackson, ma una sceneggiatura di conflitti e continui tradimenti tra artisti e case discografiche. Caso mediatico ampliato dalle dichiarazioni di Duane Davis, noto come Keefe D, il quale sostenne che Diddy fosse il mandante dell’omicidio, affermando di aver ricevuto un milione di dollari per la vita di Tupac.

Tutto nelle mani della Procura

La palla è ora nei piedi della procura di New York, a cui spetta il compito di scoprire non solo chi davvero ha presenziato alle feste, ma di far luce sull’ intera “messa in scena” hollywoodiana, tra copioni registrati e backstage inquietanti.