Etichettato come “fiore dei morti“, il crisantemo – in verità – ha un significato del tutto diverso. Solo in Italia, infatti, viene associato al lutto e alla celebrazione dei funerali.
Nel resto del Mondo, invece, è la “margherita dai 16 petali“, simbolo di pace, (addirittura) vitalità e amore. Certo è che, nel Bel Paese, se si regala un crisantemo la reazione non è affatto felice e, anzi, potrebbero esserci notevoli fraintendimenti.
Un fiore così carino e colorato appartenente alla famiglia delle Asteraceae e al genere Chrysanthemum. Originario dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, ne esistono almeno 200 specie che si differenziano per il tipo di fioritura ma non solo.
Il crisantemo può assumere le forme più svariate: può somigliare a un piccolo pompon, con la corolla più o meno grande, piatti o a margherita e presenta tantissime sfumature.
Per i cristiani, dato che fiorisce a novembre, il crisantemo è collegato alla commemorazione dei defunti che, appunto, ricorre proprio il 2 novembre.
Vengono, infatti, ornate così le tombe dei propri cari. Casualità o meno, ecco perché – da sempre – ha un significato per nulla positivo (ma solo in Italia).
Ma è dappertutto così? Assolutamente no. In Corea e in Cina, per esempio, è il fiore che viene regalato – addirittura preferito ad altri – in occasione di matrimoni, comunioni e compleanni.
Come se non bastasse, in Giappone è “il” fiore Nazionale: ogni anno, infatti, l’imperatore permette l’accesso ai giardini della sua Reggia per ammirare la fioritura dei crisantemi.
In Gran Bretagna, quando nasce un bambino, si regala come buon augurio. Addirittura, in Australia viene donato alle mamme in occasione della loro festa. Questo, probabilmente, per l’associazione del termine “mums” (mamma) con il finale del nome del fiore Chrysanthe-mums. Negli Stati Uniti, invece, è simbolo di positività e infinita gioia.
Cambiando il colore, muta anche il significato nel linguaggio dei fiori. Se il crisantemo è bianco simboleggia verità e dolore, un cuore triste che va curato. Se è giallo, testimonia un amore trascurato e viene regalato per farsi perdonare qualcosa.
Se, ancora, è rosso, ovviamente equivale a una dichiarazione d’amore. Il verde indica salute e vitalità. Infine, un crisantemo viola significa semplicemente buon augurio.
Intorno al crisantemo sono collegate diverse leggende. La più famosa riguarda una bambina che aveva il desiderio di aumentare la durata della vita della madre, ormai moribonda.
Uno spirito ascoltò le sue preghiere e le disse di poter stare insieme alla sua cara mamma per tanti giorni quanti erano i petali del fiore. Ogni petalo, infatti, rappresentava un anno di vita. Contandoli, però, erano troppo pochi: la bambina ebbe allora l’idea di tagliarli in tantissime striscioline, così i petali divennero molti e la mamma visse per tanti anni.
Un’altra leggenda narra di un soldato che usava il fiore per prolungare la licenza in modo tale da trascorrere più tempo possibile con la sua amata.
Se avete voglia di “sfatare” i miti e anzi volete coltivare il crisantemo, sappiate che è possibile farlo sia in vaso (prendendosi cura periodicamente del concime della pianta) che in giardino (più semplice perché la pianta ricava autonomamente dal terreno i nutrienti).
Ecco delle regole generali per la coltivazione in vaso:
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