EUROPA – La crisi energetica sembra non volersi arrestare e il costo del carburante continua a salire vertiginosamente, creando non pochi disagi per aziende e famiglie. Tuttavia, mentre in Italia il costo della benzina va oltre i 2 euro al litro, vi sono altri Paesi dove i costi continuano a rimanere sotto 1,500 a litro.
Secondo le i dati delle scorse ore, la media della Benzina Euro 95 si aggira nel Bel Paese intorno a 2,175 al litro, mantenendosi così nel podio dei Paesi più costosi in Europa. Più cara, infatti, solo nei Paesi Bassi (2,204 euro al litro) e in Finlandia (2,203 euro al litro). In fondo alla classifica, invece, non a caso, troviamo la Russia (0,391 euro a litro), esportatore di carburanti, e la Bielorussia (0,594 euro a litro), stretto partner commerciale e politica della Federazione Russa.
Prezzi ben più contenuti nei Paesi a noi vicini dove il prezzo della benzina rimane ancora sotto i 2 euro a litro. Esempio lampante sicuramente è stata la piccola Repubblica di San Marino che negli scorsi giorni è stata “invasa” da migliaia di italiana che approfittando di essere residenti nelle vicinanze hanno approfittato per fare il pieno alle vetture. Situazione similare si è anche registrata nelle città Slovene al confine con l’Italia, come Nova Gorica. Nel Paese balcanico il prezzo del carburante non supera 1,500 euro al litro.
Al di là dell’aumento dei costi, spinto vertiginosamente dall’invasione russa dell’Ucraina, quello che in molti si chiedono è quali siano le soluzioni adottate o che si possono adottare per contenere l’inflazione del prezzo del carburante. Vediamo, quindi, alcune delle politiche adottate dai vari Paesi Europei
Nella vicina Francia, il Governo ha previsto uno sconto di 0,15 euro per litro di carburante per attenuare il colpo dell’aumento dei prezzi. Si stima che gli automobilisti potrebbero risparmiare 9 euro su un serbatoio di carburante da 60 litri. Lo “sconto carburante” inizierà il 1 aprile e durerà 4 mesi, ha affermato il primo ministro Jean Castex in un’intervista al quotidiano Le Parisien. È destinato a costare al governo francese poco più di 2 miliardi di euro e coprirà le famiglie e le imprese che subiranno il colpo.
La stessa misura è stata proposta dal ministro delle finanze tedesco. Secondo le indiscrezioni dei media teutonici, i prezzi potrebbero essere ridotti di 0,2 al litro. Tuttavia, la misura a supporto dei cittadini non è stata ancora concordata dalla coalizione tripartita di governo del Paese. Proprio i membri del Partito dei Verdi, parte della colazione del Governo Scholz, hanno invece proposto un limite di velocità sulle autostrade tedesche per limitare il consumo di carburante. Tale imposizione, secondo Christopher Stolzenberg, portavoce del ministero dell’Ambiente, sarebbe ottimale non solo per le risorse ma anche per proteggere il clima e la sicurezza sulla strada.
Anche in Svezia le tasse sul carburante vengono temporaneamente ridotte per un costo di 350 milioni di euro e i proprietari di auto vengono compensati per l’aumento dei prezzi del carburante. Tuttavia il paese Scandinavo sta sfruttando la crisi per trarne dei benefici in termini di transizione green. Il Governo Andersson, infatti, sarebbe pronto a investire altri 384 milioni di euro per incentivare i conducenti a passare ai veicoli elettrici.
Ora l’UE sembra destinata a seguire l’esempio della Francia. L’Unione, infatti, sta lavorando per trovare un accordo tra gli Stati membri al fine di sovvenzionare i prezzi del carburante per le famiglie e offrire sostegno alle comunità che sono state colpite da un aumento dei costi energetici. I ministri dei vari Paesi Europei affermano che la guerra in Ucraina sta portando a un forte aumento del prezzo delle materie prime, in particolare cibo e gas, chiedendo una risposta coordinata da parte degli stati europei.
I costi del carburante nei vari Paesi Europei (benzina, diesel, GPL) – secondo le stime di Cargopedia
- Italia 2,175 2,187 0,822
- Albania 1,792 1,792 0,764
- Andorra 1,577 1,574 –
- Austria 1,971 2,006 –
- Bielorussia 0,594 0,594 0,344
- Belgio 1,930 2,057 1,039
- Bosnia ed Erzegovina 1,464 1,629 0,779
- Bulgaria 1,411 1,411 0,751
- Croazia 1,648 1,598 0,930
- Cipro 1,425 1,481 –
- Cechia 1,853 1,960 0,791
- Danimarca 2,034 1,928 –
- Estonia 1,883 1,883 0,861
- Finlandia 2,203 2,301 –
- Francia 1,971 2,044 0,948
- Germania 2,184 2,293 1,033
- Grecia 2,092 1,980 1,139
- Ungheria 1,273 1,273 0,867
- Islanda 2,012 1,996 –
- Irlanda 1,903 1,843 –
- Lettonia 1,871 1,778 0,801
- Lituania 1,744 1,843 0,707
- Lussemburgo 1,716 1,703 1,038
- Macedonia del Nord 1,395 1,419 0,798
- Malta 1,328 1,200 –
- Moldavia 1,341 1,286 0,760
- Paesi Bassi 2,204 1,937 1,017
- Norvegia 2,115 2,026 –
- Polonia 1,434 1,560 0,688
- Portogallo 2,011 1,963 0,911
- Romania 1,599 1,619 0,777
- Russia 0,391 0,406 0,214
- San Marino 1,839 1,809 0,795
- Serbia 1,442 1,509 0,787
- Slovacchia 1,638 1,546 0,799
- Slovenia 1,491 1,528 0,949
- Spagna 1,825 1,807 0,913
- Svezia 1,966 2,293 1,257
- Svizzera 1,893 2,047 1,062
- Turchia 1,256 1,262 0,681
- Ucraina 1,095 1,069 0,581
- Regno Unito 1,929 2,047 0,83
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