MONDO – Mancano ormai due giorni all’inizio del Conclave, previsto per mercoledì 7 maggio, e il clima in Vaticano è carico di attesa e riflessione.
Conclave alle porte
I cardinali si preparano intensamente, partecipando alle congregazioni generali, momenti fondamentali per definire il profilo del futuro Papa. La rosa dei papabili è ancora ampia, segno di un confronto vivace e non ancora orientato verso una figura di sintesi.
Le sessioni riprendono oggi con due appuntamenti: uno alle 9 del mattino, l’altro alle 17. Entro martedì, si tenterà di raggiungere un’intesa di massima per restringere il campo e avviare il Conclave con un numero di candidati più contenuto.
I cardinali tornano tra i fedeli nelle parrocchie romane
Nel fine settimana, molti cardinali sono tornati nelle parrocchie romane loro assegnate. Un gesto di preghiera e raccoglimento, ma anche un modo per ritrovare il contatto con la gente. Le visite sono avvenute in un clima sereno, tra omelie sentite, strette di mano e sorrisi.
Alla Basilica di San Pietro, si sono nel frattempo conclusi i Novendiali, i nove giorni di lutto per Papa Francesco. Durante l’ultima celebrazione, il cardinale Dominique Mamberti, che avrà il compito di annunciare l’Habemus Papam, ha ricordato il Pontefice con parole commosse: “È stato fedele alla sua missione fino all’estremo consumo delle sue forze“.
I protagonisti e i silenzi del toto-Papa
Alcuni nomi ricorrenti nel toto-conclave, come Pietro Parolin, Pierbattista Pizzaballa e il filippino Luis Antonio Tagle, non hanno presieduto celebrazioni pubbliche, scegliendo il silenzio.
Matteo Zuppi, invece, è tornato nella sua diocesi di Bologna e ha celebrato nel piccolo centro montano di Bortolani, al Villaggio senza Barriere Pastor Angelicus.
Dalle omelie il richiamo alla responsabilità e all’accoglienza
Molti altri cardinali hanno invece scelto di vivere la messa tra la gente. Il francese Jean-Marc Aveline, esponente dell’area progressista, ha celebrato a Santa Maria ai Monti, sottolineando il peso della missione petrina e l’urgenza dell’accoglienza dei migranti: “Ogni uomo e ogni donna è un fratello o una sorella per cui Cristo è morto“.
Il cardinale ungherese Peter Erdo ha celebrato a Santa Francesca Romana, mentre Joseph Zen, cardinale emerito di Hong Kong, è stato accolto a Santa Maria Madre del Redentore, in una zona segnata da forti criticità sociali.
Il francese Francois Xavier Bustillo, invece, ha parlato ai fedeli della parrocchia Madonna di Lourdes a Boccea: “Gesù non chiede se sei forte o se parli le lingue, ma se lo ami fino alla fine“.
Tra metropolitana, selfie e battute: i volti umani dei porporati
Non sono mancati momenti di leggerezza: selfie con i fedeli, strette di mano, battute (“non si sa mai, diventi Papa…” ha detto un parroco romano).
Il cardinale americano Joseph William Tobin è arrivato in metropolitana alla parrocchia della Madonna delle Grazie, mentre il marocchino Cristobal Lopez Romero ha chiacchierato con gli scout al termine della celebrazione.
Verso il Conclave: numeri, equilibri e possibili mediazioni
Il quorum richiesto – 89 voti – resta una soglia difficile da raggiungere per qualunque candidato al momento. Si fa strada l’ipotesi di una figura in grado di mediare tra le diverse anime del Collegio cardinalizio, raccogliendo l’eredità del C9, il Consiglio cardinalizio istituito da Papa Francesco, rappresentativo delle varie regioni e sensibilità della Chiesa.
Una strada, quella della collegialità e della riforma, che potrebbe proseguire anche nel prossimo pontificato.