MONDO – È BA.2.86 la nuova variante Covid, che ultimamente, per le sue caratteristiche peculiari, ha attirato l’attenzione degli scienziati.
Denominata “Pirola“, la nuova variante è stata individuata in diverse parti del mondo. Presenta una serie di mutazioni che potrebbero eludere le difese immunitarie sviluppate con infezioni precedenti e vaccinazioni.
Nonostante al momento soltanto una piccola quantità di campioni di Coronavirus sia stata identificata come appartenente alla variante BA.2.86, desta preoccupazione il notevole numero di mutazioni che ha sviluppato nella regione della proteina spike, che consente al virus di legarsi alle cellule ospiti e che è il bersaglio principale dei vaccini.
La BA.2.86 sembra essere una derivazione della sottovariante BA.2 dell’Omicron, ma a differenza di altre varianti che hanno acquisito solo alcune mutazioni chiave, la BA.2.86 ha sviluppato ben 34 mutazioni aggiuntive nella regione della spike rispetto alla BA.2.
Preoccupa soprattutto il fatto che molte di queste mutazioni si trovano in parti della proteina spike che solitamente anticorpi neutralizzanti tendono ad attaccare.
La variante BA.2.86 quindi potrebbe avere la capacità di sfuggire alla neutralizzazione da parte degli anticorpi, il che solleva il rischio che possa evitare le difese immunitarie sviluppate grazie ai vaccini e alle infezioni precedenti.
La somiglianza della situazione attuale con l’emergenza iniziale dell’Omicron suscita un moderato stato di allerta tra gli epidemiologi. I medici hanno notato varianti altamente mutate del Coronavirus in pazienti con infezioni a lungo termine da Covid, suggerendo che anche la BA.2.86 potrebbe avere avuto origine in un individuo immunodepresso con un’infezione cronica.
La variante BA.2.86 è stata identificata in diverse parti del mondo, tra cui Danimarca, Regno Unito, Stati Uniti, Israele, Sudafrica, Svizzera e Thailandia.
Tuttavia, i casi individuati sembrano non essere collegati tra loro, suggerendo una possibile diffusione comunitaria di questa variante del virus.
Fortunatamente, almeno fino a ora, i dati non registrano un aumento significativo dei ricoveri nelle aree in cui gli studiosi hanno individuato la variante.
Questo indica che la malattia causata da Pirola potrebbe non essere più grave rispetto al passato.
È importante notare che, a differenza delle fasi iniziali dell’epidemia da Omicron, molte persone hanno ora una qualche forma di immunità al virus grazie ai vaccini e alle infezioni pregresse.
Quindi, anche se la BA.2.86 dovesse eludere gli anticorpi neutralizzanti, potrebbe ancora essere contrastata da altre componenti del sistema immunitario. Inoltre, al momento non si sa quanto questa variante sia efficiente nella trasmissione, un fattore cruciale per determinare se potrebbe causare un’ampia diffusione globale.
Riguardo alla questione dei vaccini, la nuova campagna di somministrazione di richiami vaccinali per l’autunno si basa sulla sequenza genetica della proteina spike della variante XBB.1.5, nota come “Kraken” e più simile alle altre varianti circolanti. Bisognerà quindi valutare l’efficacia di tali vaccini contro la BA.2.86.
Tuttavia, a causa del gran numero di mutazioni presenti nella nuova variante, potrebbe essere necessario aggiornare anche i richiami nel caso in cui questa variante si diffonda ulteriormente.
Foto di repertorio
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