MESSINA – Non usa mezzi termini il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, contro il personale scolastico non ancora vaccinato. In vista del ritorno a scuola per gli studenti (per i lavoratori è iniziato tutto dal 1° settembre) l’80% dei dipendenti risulterebbe immunizzato, ma non mancano le polemiche.
Quasi completa la vaccinazione del personale scolastico, ma è proprio quel “quasi” a preoccupare il Governatore. Musumeci, incalzato durante la mostra “La città aurea” a Messina, si è detto “preoccupato per chi non si è ancora vaccinato” tra gli operatori scolastici.
Secondo le sue parole, chi rientra in questa categoria “credo vada allontanato dal posto di lavoro, magari affidandogli un altro compito. Chi sta a contatto coi nostri figli o nipoti, o chi fa il medico, deve essere vaccinato o è incompatibile con la propria funzione“.
O il vaccino o la lontananza da giovani e giovanissimi, anch’essi comunque chiamati a rispettare le regole e non solo all’interno degli edifici scolastici.
Il Presidente della Regione si è espresso anche in merito ai dati Covid siciliani, che dopo mesi terribili, stanno mostrando i primi segni di controtendenza. Frutto della zona gialla o del controesodo di turisti o ancora dell’avanzare (seppur a rilento) della campagna vaccinale.
Quale che sia il motivo del miglioramento dei numeri, Musumeci predica calma. “Certo sono felice quando vedo un segno meno. In Sicilia la presenza di quasi 5 milioni di turisti inevitabilmente ha determinato una promiscuità maggiore“, però, “è ancora presto per poter dire che abbiamo invertito la tendenza, serve più prudenza e più disponibilità al vaccino. Non ci sono altre soluzioni“.
Poi lancia un appello a quella parte della popolazione che è indecisa sul da farsi per quanto riguarda il discorso inoculazione. D’altronde “chi ha deciso di non vaccinarsi non lo farà“, dichiara rassegnato. “Chi è indeciso spero tenga conto del fatto che il 90% dei ricoverati non è vaccinato“, ha detto.
Sul fronte vaccini Musumeci si è già detto d’accordo per l’inoculazione di una terza dose. Si attende solo l’ok di Roma.
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