MESSINA – Una storia a lieto fine arriva da Messina: una mamma, dopo la rottura prematura delle membrane alla 24ª settimana di gravidanza, grazie al sostegno del personale dell’UOC di Ginecologia e Ostetricia dell’AOU G. Martino di Messina, è riuscita a partorire alla 30ª settimana, raggiungendo un’età gestazionale più sicura per il suo bambino.
Ieri il piccolo, dimesso dall’ospedale, ha partecipato insieme a mamma e papà all’evento organizzato al Policlinico in occasione della Giornata Mondiale del Neonato Prematuro, promossa dalla Società Italiana di Neonatologia.
“Il 21 agosto scorso”, racconta Azzurra Schepis, 24 anni, “mi sono accorta di aver rotto le acque. Sono corsa subito in ospedale, dove, dopo i controlli, è iniziato il mio ricovero. Da quel momento sono stata monitorata e assistita costantemente dal personale del reparto. Sono uscita di casa quel giorno e vi sono rientrata solo il 5 ottobre. È stato un periodo emotivamente molto difficile, anche perché a casa ho un’altra bambina di due anni che non ha potuto contare sulla mia presenza”.
Il parto cesareo è stato eseguito dal dottor Angelo Santamaria, con il professor Ferdinando Gulino e l’anestesista dottor Francesco Lanza. “Durante il ricovero”, spiega Santamaria, “abbiamo avviato un ciclo di antibiotici e trattamenti specifici per ritardare il parto. A quell’età gestazionale sarebbe stato considerato un aborto. Ogni giorno guadagnato è stato un traguardo. Quando la paziente ha iniziato a manifestare febbre, abbiamo deciso di intervenire alla 30ª settimana e 2 giorni per evitare complicazioni e non vanificare gli sforzi fatti fino a quel momento”.
Il neonato è stato poi ricoverato in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) per un monitoraggio avanzato. “I neonati prematuri”, spiega il dottor Gitto, “sono quelli che nascono prima della 37ª settimana di gestazione. Questa condizione richiede cure specifiche per contrastare l’immaturità di organi come polmoni, cervello, intestino e cuore. Anche in questo caso, abbiamo seguito un percorso graduale per permettere al piccolo di raggiungere autonomia respiratoria e nutrizionale. I prematuri sono fragili ma straordinariamente resilienti, e il supporto dei genitori è cruciale. Consentiamo sempre alle mamme di entrare in reparto per trasmettere ai piccoli il calore materno, che, come dimostrato, migliora la prognosi“.
“Durante il parto”, ricorda Azzurra, “l’anestesista mi ha chiesto quale fosse il mio gruppo musicale preferito. Quando ho risposto ‘i Coldplay’, hanno iniziato a intonare ‘A Sky Full of Stars’. Mio figlio è nato con quella canzone in sottofondo. È stato un momento emozionante, e queste attenzioni hanno contribuito a stemperare la tensione”.
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