CASTELMOLA – Castelmola, in provincia di Messina, è un borgo affascinante, un vero e proprio “rifugio” a due passi dalla nota e bellissima Taormina.
Ogni anno, infatti, attrae tantissimi turisti anche perché custodisce un “segreto” non da poco. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere.
Collocato sulla cima di un cocuzzolo a strapiombo sul mar Ionio, il piccolo ma ben conservato borgo di Castelmola (‘A Mola in siciliano) è un autentico gioiellino che ha mantenuto il suo impianto urbano tipicamente medievale con le sue casette in pietra.
Il centro storico è raggiungibile solo percorrendo una tortuosa ma particolare strada che da Taormina si snoda sul fianco della montagna e un antico sentiero, la “via dei Saraceni“, caratterizzato da una rigogliosa vegetazione spontanea.
Cuore pulsante è piazza Sant’Antonio, dove sono collocati bar, ristoranti, gelaterie e negozietti di souvenir e dove si svolge gran parte della vita locale. Ciò che colpisce passeggiando per il borgo è il contrasto tra i vicoletti stretti e il panorama immenso e vasto che si apre davanti agli occhi di chi si appresta a visitarlo.
Per posteggiare, vi sono degli appositi stalli (gratuiti) lungo la strada per giungere al centro. Ci si deve accontentare, però, di fare qualche passo a piedi e tentare la fortuna di trovare un posto quanto più vicino possibile. Dentro il borgo, infatti, non possono circolare le auto. Il centro, tra l’altro, si gira tranquillamente a piedi.
Castelmola, infine, è stato inserito tra i Borghi più belli d’Italia, dove è definito come “L’acropoli di Taormina” perché è collocato in alto rispetto alla famosa località ed è come se fosse una sua prosecuzione.
I punti di interesse di Castelmola non sono affatto pochi, per lo più concentrati nel centro storico. Vediamo cosa vedere assolutamente una volta arrivati nella rinomata località siciliana.
Centro assoluto di Castelmola e tappa immancabile è piazza Sant’Antonio, con una caratteristica pavimentazione antica a mosaico di pietra bianca alternata a pietra nera lavica.
Fu costruita nel 1954 e presenta marciapiedi alberati dove sono collocati sedili in pietra.
Il Castello Normanno di Mola, in verità, non si conserva integro e a noi sono arrivati semplicemente dei resti. La data di edificazione è incerta, anche se una lapide di marmo indica come possibile origine l’epoca bizantina.
Si trova in una posizione nevralgica lungo la costa ionica e, per questo, nei secoli è stato considerato un approdo strategico.
Il Duomo, dedicato a San Nicola di Bari, è stato ri-edificato tra il 1934 e il 1935 sulla pre-esistente cattedrale. Architettonicamente presenta un mix di stili: romano, gotico, arabo e normanno.
Della cinquecentesca chiesa originaria sono stati rimontati il portale laterale e l’arcata del coro, gli altari e il pulpito in noce intarsiato (risalenti, però, al XVIII secolo). All’interno sono custodite due statue settecentesche: la Maddalena penitente e la Madonna del Rosario.
La Chiesa di San Giorgio risale al XV secolo ed è dedicata al patrono di Castelmola. Si distingue per la sobrietà delle linee architettoniche e per l’unicità del suo campanile, costituito da una breve torre inglobata nel corpo edilizio e sormontata, negli angoli, da 4 pinnacoli piramidali (clocheton).
Si accede da un esonartece coperto da una volta a botte a tutto sesto e chiuso da un pregevole cancello in ferro battuto. La pianta della chiesetta è a una sola navata e presenta sul lato destro una cappella intitolata al SS. Crocifisso.
La Chiesa di San Biagio fu la prima a essere costruita a Castelmola. Posta a ridosso di una roccia e prospiciente su un piazzale dal quale si gode uno straordinario panorama sull’Etna, Taormina e il golfo di Naxos, è stata recentemente restaurata.
Durante i lavori, è stata ricostruita la volta a botte e sono stati ripristinati i prospetti. Inoltre, è stato recuperato l’affresco settecentesco raffigurante una Madonna con Bambino ritratta con san Biagio e schiere angeliche che si trova all’interno.
Collocata nella contrada omonima, poco prima di entrare nel paese, nei pressi del cimitero, la Chiesa dell’Annunziata fu costruita nel 1100 da Ruggero il Normanno quale ringraziamento alla Madonna per l’aiuto ricevuto durante la vittoriosa guerra contro i Saraceni, e presenta un portale di notevole pregio, inventariato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Il luogo di culto è aperto solo dal primo al 15 agosto.
Come per ogni località dell’Isola, anche a Castelmola trionfa la tradizione culinaria siciliana, soprattutto messinese. Da provare, innanzitutto, sono i maccheroni fatti in casa, conditi in vario modo, e il pane casereccio.
Per accompagnare i pasti, immancabile è il vino alla mandorla. Don Vincenzo Blandano, titolare dell’antico Caffè San Giorgio, infatti, era solito offrirlo come benvenuto agli ospiti che si arrampicavano su per il colle di Mola e, quindi, in un certo senso può considerarsi l’inventore. Si prepara con mandorle e essenza d’arance.
Infine, come dolci da gustare il miele, cuddure (ciambelle pasquali fatte con pastafrolla e uova sode decorative), mandorle chiazziate (=zuccherate), mostarda, fichi secchi con le noci e tanto altro ancora. Un borgo, insomma, ricco e generoso di prodotti tipici.
Durante il corso dell’anno, infatti, non mancano percorsi enogastronomici per valorizzare le specialità locali.
Trattandosi di una località molto vicina a Taormina, pur essendo collocata in alto, non mancano spiagge particolari e sui generis vicino. Vediamo insieme quali sono le più belle.
Per vivere a pieno Castelmola ci sono senza ombra di dubbio delle esperienze assolutamente da fare. Innanzitutto, nel Castello ha sede l’unico Centro italiano di spettacoli con aquile, falchi, gheppi e altri rapaci addestrati. Si assiste alle esibizioni sullo spiazzo circondato dalle rovine in orari e giorni stabiliti.
Ancora, tutto l’anno artisti di importanza nazionale e internazionale sono invitati a trascorrere un periodo a Castelmola, in case del centro storico trasformate in atelier e laboratori, in cambio del dono di una o più opere che andranno a costituire la collezione del Museo d’Arte Contemporanea.
Il 23 aprile si svolge ogni anno la festa religiosa dedicata al patrono san Giorgio. L’evento si protrae per almeno quattro giorni caratterizzato da spettacoli di intrattenimento e da una piccola fiera lungo la strada d’accesso al paese. Dal 2008, si festeggia anche la “Primavera nel Borgo”, festa della primavera.
La notte di San Lorenzo (10 agosto) nel borgo si svolge un happening artistico organizzato dall’associazione Arte Alta nell’ambito del progetto “Castelmola Città degli Artisti”: si dipingono stelle nella notte degli astri cadenti e l’augurio è che i desideri possano divenire realtà.
Le manifestazioni estive includono anche una festa medievale.
Presso l’Auditorium comunale, ad agosto e settembre, si tiene l’Opera dei pupi: uno spettacolo teatrale che rievoca le imprese dei paladini francesi contro i Saraceni.
Nei dintorni, invece, immancabile una tappa a Savoca – dove è stato girato il film Il padrino e la già citata Taormina, meta turistica internazionale per eccellenza.
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Altra proposta, ultima non per importanza, è un luogo molto particolare, il “segreto” di cui parlavamo a inizio articolo: il Bar Turrisi.
Si tratta di un posto singolare, inserito da Focus tra i bar più particolari del mondo. Si ricorda per un dettaglio molto hot e piccante: all’interno, infatti, ogni cosa ricorda il simbolo della virilità.
Maniglie, porte, tavoli e sedie… tutto richiama simboli fallici. L’idea ha inizialmente suscitato molto scalpore, ma qui la volgarità è accantonata per dare spazio alla fecondità, libertà, fortuna, vita e bellezza: tutto ciò che, nella cultura dei Greci, rappresentava il Dio Priapo.
“Questo castello fu costruito sotto Costantino, patrizio e stratega di Sicilia”
– Lapide marmorea adiacente al Castello
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