TUSA – Dopo un anno dedicato al silenzio, in cui non si è compiuto se non nella memoria di chi lo ha vissuto negli anni precedenti, torna in Sicilia il Rito della Luce di Antonio Presti.
L’appuntamento, che vedrà protagonisti oltre 300 artisti, è in programma dal 21 al 23 giugno nei luoghi che da sempre hanno contraddistinto la Fiumara d’Arte in provincia di Messina: l’Atelier sul Mare di Castel di Tusa, che con le sue stanze d’arte incanta visitatori di tutto i mondo e la piramide del 38° Parallelo di Motta d’Affermo, il luogo in cui si svolge il Rito della Luce al solstizio d’estate.
Dopo il silenzio, dettato dalla necessità di un momento di riflessione per alcune scomparse che hanno scalfito l’animo dell’artista siciliano- la morte della madre e degli artisti Mario Staccioli (che è autore della Piramide) e di Hidetoshi Nagasawa (che ha firmato Stanza di Barca d’Oro all’intero della fiumara)- adesso è il momento dell’Eresia.
Saranno questa parola e le sue accezioni rivolte all’essere consapevoli, diversi mantenendosi nel giusto e portatori di una bellezza intrinseca nel saper discernere il bene dal male in un contesto sociale che tende ad omologare, il motore dell’intera manifestazione.
“Eretico– spiega Antonio Presti- è oggi chi ha il coraggio di avere più coraggio, di chi crede che solo nel noi l’io possa trovare realizzazione e di chi sostiene la bellezza della diversità. Si tratta di un’eresia laica, dei fatti prima che delle parole, quella che sta nell’etica prima che nei discorsi. L’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità, dell’impegno e dell’esempio di ognuno di noi”.
Il Rito della Luce, lo straordinario percorso di Politica della Bellezza e della Conoscenza, ritorna dunque quest’anno nei giorni del Solstizio d’Estate con l’Eresia della Bellezza, un’azione culturale che continua a trasmettere messaggi assoluti e supremi. “Non vi è realtà rivelata– narra ancora l’artista- se non quella della bellezza, insostenibile, differente, sovversiva e invisibile”.
Una nuova forma di esaltazione della giustizia dopo un anno di silenzio che ha anche avuto a che fare con quelle che Antonio Presti definisce “ferite interiori e civili” e che toccano da vicino temi come la politica che non protegge la cultura e la mentalità mafiosa.
Dopo avere avuto l’affidamento e aver avviato le attività artistico-culturali su Le Rocce di Capo Mazzarò (Taormina), l’artista ha sofferto per la mortificante negazione del comodato d’uso concesso. Una frenata inattesa che ha costretto a sospendere i tanti progetti studiati per restituire il villaggio, dopo mezzo secolo di abbandono, incuria e varie speculazioni, alla comunità che per 50 anni ne era stata privata.
A ciò si uniscono i fatti gravissimi che hanno violato il Parco Fiumara d’Arte per mano delinquenziale e mafiosa sui lavori di restauro delle opere donate da Presti in tanti anni di sacrifici, solitudine e battaglie.
“Non è pensabile– dice ancora Antonio Presti– che dopo una vita di lotta contro la mafia di qualunque Sistema, il futuro della Fiumara d’Arte possa essere consegnato ad una gestione pubblica che invece di proteggere e custodire la Bellezza, la consegna ad una gestione mafiosa e corrotta. Le opere per intenderci sono per me i miei figli. La Fiumara d’Arte non si tocca, è inviolabile”.
Tutte queste ferite hanno imposto il silenzio che non è stato assenza ma ascolto universale. Una forza ritrovata a marzo di quest’anno con il Cantico di Librino, un’opera monumentale donata al quartiere periferico di Catania, che ha coinvolto dieci fotografi e migliaia di cittadini che hanno ribattezzato la loro esistenza nel nome di San Francesco.
Il Cantico, insieme alla Porta della Bellezza, opera in terracotta realizzata da 2.000 bambini insieme alle loro mamme, ha affermato e consolidato uno spazio museale delle arti contemporanee all’interno del quartiere, restituendo il diritto alla cittadinanza attraverso il potere della conoscenza.
Il programma dell’evento:
Venerdì 21 Giugno, Castel di Tusa e Motta d’Affermo (ME)
Sabato 22 Giugno, Castel di Tusa e Motta d’Affermo (ME)
Domenica 23 Giugno, Castel di Tusa e Motta d’Affermo (ME)
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