SPADAFORA – Con l’inaugurazione della mostra collettiva “Io non uso! Ri-uso. Creativity is contagious”, che ha avuto luogo ieri al Castello di Spadafora, ha finalmente preso il via la rassegna Contemporary Art in Sicily, il ciclo di eventi regionali volti ad esplorare lo stato attuale dell’arte siciliana, in programma fino a dicembre 2015.
La mostra con cui si è aperto il calendario di esposizioni è stata curata dall’architetto Amelia Lamberto, attiva da anni nel campo del riciclo creativo e dell’arte orientata alla salvaguardia dei processi ecocompatibili. All’inaugurazione hanno presenziato diverse personalità tra cui l’assessore regionale del Territorio e dell’Ambiente Maurizio Croce e il sindaco di Spadafora, Giuseppe Pappalardo.
Il percorso espositivo si snoda lungo le sale del Castello di Spadafora, attraverso l’esibizione di opere che manifestano una chiara vocazione alla creatività quanto più lontana dai consueti canoni. Tra poltrone e sedute nate dalla rivitalizzazione dei tessuti, lampade modellate su basi di legno, plastica e cartone, sculture che portano in vita una passeggiata di trenta pinguini realizzati con ferro di carpenteria, lumi di ceramica raku e fibre vegetali siciliane, emerge chiaro l’intento di rappresentare un’alternativa sostenibile al consumo tramite il ripensamento dello stile di vita imperante.
Il recupero dell’oggetto dismesso e il suo dirottamento ad altre funzioni diventa non solo l’occasione per gettare uno sguardo sui diversi linguaggi dell’arte contemporanea ma anche l’opportunità di dare un contributo tangibile al dibattito ambientalista e ai processi virtuosi di ripensamento del mondo in chiave ecosostenibile.
La mostra si può visitare al Castello di Spadafora tutti i giorni, dalle 17 alle 21, con ingresso gratuito, fino al 5 settembre. Il prossimo evento di Contemporary Art in Sicily a Spadafora è fissato per domenica 30 agosto, alle ore 19, in cui verranno inaugurate contemporaneamente altre due esposizioni: le mostre fotografiche “I siciliani di Maccà” e “Album”, al Museo dell’Argilla, entrambe a cura di Sergio Todesco e Alessandro Mancuso. La mostra “I siciliani di Maccà” costituisce, attraverso gli scatti del fotografo Ugo Maccà, un repertorio di volti e nomi che con la loro opera hanno contribuito a costruire l’identità siciliana, mentre “Album” è un racconto storico ed etno-antropologico della Sicilia del XX secolo, condotto da due padri della fotografia siciliana, Angelino Patti e Calogero Franchina.
Nell’ambito del progetto che ha portato alla realizzazione del ciclo di mostre d’arte, il Museo dell’Argilla – che aprirà per la prima volta le sue porte ai visitatori proprio in occasione delle due mostre fotografiche – si candida a diventare, assieme al Castello, luogo di aggregazione culturale e catalizzatore di eventi, portando avanti un’istanza di affermazione della necessità di produrre occasioni di cultura sul territorio.