MESSINA – Morte sospetta all’ospedale Papardo di Messina. A maggio si sottopone ad un intervento chirurgico per la sostituzione della valvola mitralica, all’ospedale Papardo di Messina. A dicembre, quindi qualche mese dopo, il 70enne muore. I familiari hanno presentato un esposto alla Procura di Messina per chiedere che fossero eseguiti tutti gli accertamenti del caso, necessari per far luce sulle cause che hanno portato al decesso del loro congiunto.
Morte sospetta all’ospedale Papardo di Messina
Si tratta dell’ennesimo caso di un esposto da parte dei familiari di pazienti deceduti dopo operazioni svolte nella Cardiochirurgia del Nosocomio (in totale infatti sarebbero otto).
La Procura di Messina ha aperto un’inchiesta su decine di decessi e sono indagati i vertici amministrativi dell’ospedale a partire dal 2019 oltre a dirigenti medici di Cardiochirurgia, Rianimazione e Terapia intensiva. Fra i reati contestati, a vario titolo, vi è l’omicidio colposo aggravato.
Il batterio killer e l’infezione
Secondo l’ipotesi accusatoria, negli ambienti della cardiochirurgia vi sarebbe la presenza un batterio killer e gli indagati “non avrebbero disposto adeguati protocolli, misure di vigilanza e istruzioni al fine di prevenire la diffusione di infezioni proprio nel reparto di Cardiochirurgia e Terapia intensiva post operatoria“.
Proprio stamattina il perito incaricato dalla procura è entrato nelle sale operatorie del Papardo – sequestrate lo scorso novembre – per procedere ad accertamenti irripetibili alla presenza dei legali degli indagati.
Il paziente, poi deceduto, Salvatore Nastasi, aveva prestato servizio in qualità di dirigente medico del reparto di Patologia Clinica del Papardo, fino al pensionamento.
“Nonostante un decorso post operatorio ritenuto regolare – afferma l’avvocato Massimiliano Fabio che rappresenta i familiari di Nastasi – nelle settimane successive è sopraggiunta una complicanza infettiva trattata con antibiotici, connotata da evidenti secrezioni nell’area della ferita chirurgica, mai cessate. Dopo le prime dimissioni il paziente continuò a manifestare tuttavia difficoltà e stanchezza diffuse venendo nuovamente ricoverato presso lo stesso ospedale “Papardo” con la diagnosi di sospetta endocardite su protesi mitralica biologica, ovvero grave complicanza da infezione batterica“.
Seguirono altri due ricoveri nel reparto di Medicina con condizioni generali del paziente particolarmente critiche. “Durante l’ultimo ricovero Nastasi – dice il legale – fu contagiato da Covid, evidenziato da tampone eseguito il giorno antecedente il decesso, il 25 dicembre 2023“.