Sversamento di liquidi tossici, fusti colmi di pesticidi e veleni nel Parco dei Nebrodi: 3 denunce

Sversamento di liquidi tossici, fusti colmi di pesticidi e veleni nel Parco dei Nebrodi: 3 denunce

CARONIA – I carabinieri della Stazione di Caronia, in provincia di Messina, con il supporto dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, coordinati dalla Procura della Repubblica di Patti, nell’ambito di un’attività di contrasto dei reati in materia ambientale, hanno denunciato in stato di libertà il 60enne L.S., il 53enne C.C., e il 32enne C.I., per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, sanzionata dall’art. 256 D.Lgs 152/2006, e getto pericoloso di cose.

Le indagini hanno avuto inizio nel dicembre scorso quando in contrada Sant’Onofrio, nei pressi del torrente Caronia, a poche centinaia di metri dal confine del Parco dei Nebrodi, era stata trovata la carcassa di un suino. Proprio in quella località, alcune notti prima di quel ritrovamento, alcuni testimoni avevano notato uno degli indagati, il 60enne L.S., che versava nel terreno i liquidi contenuti in alcuni fusti, trasportati con la sua autovettura.

I carabinieri, pertanto, hanno svolto degli accertamenti per verificare una connessione tra la morte dell’animale con lo sversamento dei liquidi, risalire alla tipologia dei liquidi dispersi nel terreno e alla provenienza dei fusti. All’esito delle indagini, i fusti sono stati trovati  in una vicina azienda di mobili, dove giacevano da diversi anni, ovvero da quando l’azienda di mobili, riconducibile agli altri due indagati, era subentrata in quella sede alla precedente ditta che operava nel settore agricolo. In un locale abbandonato, in passato adibito a cabina elettrica, nelle pertinenze dell’azienda erano stoccati: 60 fusti da 10 chili e 15 fusti da 5 chili contenenti pesticidi di terza classe di tossicità, aventi quale principio attivo il dimetoato, sostanza classificata dalla normativa come pericolosa; 50 cartoni di polvere insetticida di prima classe di tossicità indicata in etichetta come “veleno”.

Le analisi di laboratorio, effettuate su campioni prelevati dal terreno in cui era avvenuto lo sversamento e su alcuni campioni di tessuto prelevati dagli organi della carcassa del suino, hanno fornito elementi di riscontro alle ipotesi investigative. I fusti contenenti le sostanze tossiche e la cabina elettrica in disuso dove erano stati depositati sono stati pertanto sottoposti a un provvedimento di sequestro insieme al veicolo utilizzato per il loro trasporto sino al punto dove venivano versati.

Il decreto di sequestro, richiesto dal pubblico ministero, Federica Urban, è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari Ugo Domenico Molina e dispone la distruzione del materiale tossico e il suo smaltimento nelle modalità previste dalla legge.

L’attività operata dai carabinieri, all’unisono con la magistratura, ha quindi prevenuto l’ulteriore sversamento di pesticidi nell’ambiente, in un’area di interesse naturalistico quale è quella prossima al Parco dei Nebrodi.