MESSINA – Situazione problematica per quanto riguarda i fondali dello Stretto di Messina secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters da un gruppo di ricerca coordinato dall’Università di Barcellona. Pare che vi sia il record mondiale di rifiuti sul fondale con una densità di oltre un milione di oggetti per chilometro quadrato in certi punti. Paradossale e allarmante.
Tra l’altro nei fondali di tutti il mondo si registrerebbe un incremento di spazzatura: in alcuni casi la densità sarebbe paragonabile a quella delle grandi discariche che si trovano sulla terraferma.
Secondo gli esperti, questo trend è destinato a salire notevolmente: nei prossimi 30 anni il volume dei rifiuti marini potrà superare 3 miliardi di tonnellate.
Miquel Canals dell’Università di Barcellona ha dichiarato: “La diffusione dei rifiuti nei nostri mari e oceani non è ancora pienamente conosciuta. Le regioni marine più colpite sono quelle circondate da terre o semi chiuse, i fondali vicino la costa, le aree prossime allo sbocco di grandi fiumi e quelle dove c’è un’intensa attività di pesca, anche lontane dalla terra“.
Ancora: “Nel Mediterraneo la spazzatura sui fondali è già un serio problema ecologico. In alcuni luoghi della costa catalana ci sono grandi accumuli. Quando ci sono forti tempeste, come la tempesta Gloria del gennaio 2020, le onde riportano i rifiuti sulla spiaggia. Alcune spiagge sono state letteralmente ricoperte”.
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