“Spedizione punitiva” contro l’ex genero: padre e figlia in manette per tentato omicidio

“Spedizione punitiva” contro l’ex genero: padre e figlia in manette per tentato omicidio

MESSINA – Nelle prime ore di questa mattina, i carabinieri della compagnia di Messina Sud hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pregiudicato 61enne del quartiere Giostra e della figlia 36 enne, incensurata.

I provvedimenti restrittivi, emessi dal GIP di Messina su richiesta della procura della Repubblica, scaturiscono dai risultati di una meticolosa ed articolata attività d’indagine avviata lo scorso mese di luglio dai militari dell’Arma, a seguito del tentato omicidio del fruttivendolo Francesco Orefici e del disoccupato Antonio Lombardo, con l’esplosione di più colpi di fucile e che, solo fortuitamente, non ebbe conseguenze più gravi.

Era il 7 luglio, quando una tranquilla serata trascorsa a tifare per la squadra del cuore si stava per trasformare in tragedia. Le vittime erano infatti in casa di Orefici, in località villaggio Aldisio, dove avevano seguito gli esiti della partita di calcio della Nazionale, impegnata nei Campionati Europei. Insieme a loro, quella sera, c’erano le rispettive fidanzate.

Ad un certo punto della serata, i due giovani sono usciti fuori in balcone per fumare una sigaretta, mentre le ragazze, in casa, si stavano occupando di riordinare la cucina.
Improvvisamente qualcuno, nascosto nell’ombra, ha sparato in strada contro di loro almeno due colpi di fucile.

Immediate le indagini, condotte dagli uomini del Nucleo Operativo di Messina Sud, che hanno scrutato a 360 gradi il passato dei feriti senza tralasciare nessun particolare. Ed è stato proprio ricostruendo in maniera analitica i contatti delle vittime, che si è arrivati a capire che l’unico destinatario dell’azione criminosa fosse Orefici e che, dietro il grave gesto, vi fossero questioni familiari.

Tra Orefici e la famiglia in questione non correva buon sangue, proprio a causa la recente separazione dell’uomo con un’altra figlia dell’arrestato. Ed è proprio questa la tesi degli investigatori, confermata da analisi di tabulati telefonici ed intercettazioni, che il ferimento sia stato la conseguenza dell’ennesimo litigio maturato in un contesto di grave conflittualità tra gli ex coniugi.

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, la figlia sarebbe intervenuta a dirimere una controversia nata tra la sorella e Orefici. Verosimilmente qualche parola di troppo, insulti e vecchi rancori sbandierati l’uno all’altra hanno scaldato eccessivamente gli animi e, dopo qualche risposta forse troppo pesante per essere tollerata, la donna ha probabilmente informato il padre dell’accaduto. L’uomo e la figlia hanno, quindi, spento i telefoni cellulari per non farsi rintracciare ed a questo punto, ottenuta la disponibilità di un fucile, hanno dato avvio ad una vera e propria “spedizione punitiva”, che solo per miracolo non si è conclusa in tragedia.

Padre e figlia dovranno adesso rispondere della pesante accusa di “duplice tentato omicidio in concorso” e, dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto nel carcere di Messina Gazzi mentre la donna in quello di Catania Piazza Lanza, a disposizione dell’autorità giudiziaria.