FALCONE – Durante un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Patti (ME), i carabinieri della Stazione di Falcone hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, nei confronti di due soggetti, per il reato di furto aggravato all’interno di un’attività commerciale ed in particolare di una cassaforte da muro che conteneva la somma in contanti di 20.000 euro ed un orologio Rolex del valore di 8.000 euro.
L’indagine, scaturita dalla denuncia per furto presentata dal proprietario di un negozio di ottica del Comune di Falcone, occorso durante un periodo di chiusura dell’attività commerciale, si è articolata in diverse fasi iniziando dall’acquisizione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza comunali e privati insistenti nelle vie limitrofe.
L’attività investigativa conseguente, svolta mediante l’analisi delle immagini acquisite, ha consentito di evidenziare la fisionomia ed i volti dei due soggetti e di individuare l’autovettura utilizzata per commettere il furto. In breve tempo si è ricostruita la dinamica dell’episodio, che ha permesso l’individuazione degli autori del reato, soggetti già gravati da precedenti specifici.
I militari del Comando Stazione carabinieri di Falcone hanno anche repertato nell’immediatezza dei fatti, le impronte digitali presenti sul luogo del reato, e su delega del sostituto procuratore titolare delle indagini, le hanno sottoposte alle analisi dei carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina, i cui accertamenti hanno permesso di identificare uno dei due presunti colpevoli.
Inoltre, sono state eseguite perquisizioni domiciliari delegate nei confronti degli indagati che hanno portato al rinvenimento di arnesi utilizzati per l’asportazione della cassaforte nonché del vestiario che indossavano il giorno in cui è stato commesso il furto.
Gli autori del furto hanno utilizzato accorgimenti nei movimenti ed hanno anche effettuando diversi sopralluoghi prima di commettere il ladrocinio. Per di più, uno degli indagati nei giorni antecedenti la chiusura dell’attività commerciale, si era presentato nel negozio per la riparazione di un paio di occhiali da vista.