Proroga di apertura di sei mesi del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica a Taormina

TAORMINA – Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a seguito delle interlocuzioni avviate da alcuni giorni con il Ministero della Salute, ha autorizzato l’Asp (Azienda Sanitaria Provinciale) di Messina a concedere una “proroga tecnica” di sei mesi, a partire dal primo agosto, per la convenzione relativa al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo, che coinvolge l’Istituto “Bambin Gesù” di Roma e l’ospedaleSan Vincenzo” di Taormina.

Il governatore siciliano sottolinea che si è lavorato in modo discreto, come è d’obbligo fare quando si parla della salute dei minori. Ha anche dichiarato che seguirà personalmente gli sviluppi successivi della questione, tenendo conto della sua complessità amministrativa e dell’importanza di garantire ai siciliani un livello di assistenza sanitaria sempre più avanzato.

Questione sanità siciliana, il ministro della Salute Schillaci in visita all’ospedale San Marco di Catania

La questione era stata discussa anche lo scorso mercoledì 17 maggio, quando il Ministro Schillaci aveva fatto visita all’ospedale San Marco di Catania. “Troveremo sicuramente una soluzione, nell’interesse dei pazienti e dei più piccoli, nei giorni scorsi è arrivata una lettera e stiamo vagliando le direzioni generali del Ministero che si occupano anche della programmazione“, aveva affermato Schillaci.

L’incontro nella struttura ospedaliera è stata organizzata dal deputato nazionale Francesco Ciancitto, componente della commissione Sanità della Camera dei Deputati. Presenti all’evento anche l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, il rettore dell’Ateneo catanese Francesco Priolo e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico, Gaetano Sirna.

Il Ministro, durante l’incontro, è intervenuto anche sul tema dell’assalto ai Pronto Soccorsi: “Cercare di decongestionare l’afflusso dei pazienti dai Pronto Soccorsi è il primo aspetto al quale stiamo dando seguito, perché dai dati in nostro possesso, quasi due terzi degli accessi sono dovuti a persone in codice bianco o verde che potrebbero trovare risposta alle loro richieste in altri luoghi e non negli ospedali – continua Schillaci -, quindi, confido nel Pnrr per cambiare la sanità“.