MESSINA – La Corte d’Appello di Messina ha annullato la sentenza di primo grado che aveva concesso ai figli minorenni di Marianna Manduca un risarcimento da 259mila euro, poiché rimasti orfani a causa dell’omicidio della madre.
La donna è stata uccisa nel 2007 a Palagonia, brutalmente accoltellata dal marito, Saverio Nolfo, per strada. La donna aveva ripetutamente denunciato la pericolosità dell’uomo, ben 12 volte, ma purtroppo non è servito a niente. L’assassino è stato condannato nel 2017 a 21 anni di carcere.
La sentenza di primo grado aveva riconosciuto una grave negligenza delle autorità per non aver disposto nessun atto di indagine rispetto ai fatti denunciati da Marianna, concedendo ai tre figli un risarcimento e ammettendo una noncuranza per un mancato intervento.
La corte di Messina, invece, con il giudizio emesso in secondo grado dichiara che la procura fece il possibile. La sentenza sottolinea che il coltello con cui è stata minacciata la donna è diverso da quello utilizzato per l’omicidio; quindi sequestrarlo non sarebbe servito a nulla, dato il radicamento delle intenzioni dell’assassino.
In un momento in cui la lotta contro i femminicidi si fa sempre più intensa e agguerrita, la decisione dei giudici messinesi farà sicuramente discutere.
Fonte foto: La Repubblica – Palermo
