Omicidio di Beppe Alfano: 27 anni di depistaggi e ombre sulla morte del giornalista

BARCELLONA POZZO DI GOTTO – Sono passati 27 anni dalla morte di Beppe Alfano, giornalista e insegnate che aveva come missione quella di mettere a nudo gli affari sporchi della criminalità organizzata. Scriveva anche per il quotidiano La Sicilia.

Non bastarono le minacce e le numerose intimidazioni che ricevette per fermarlo. Attraverso la radio e la carta stampata, basò la sua carriera sul giornalismo di inchiesta attraverso il quale riuscì a far emergere i collegamenti tra i comitati d’affari, la politica e la massoneria, attività notoriamente collegate in Sicilia alle attività della mafia.

Anche questo delitto, come la maggior parte delle morti eccellenti siciliane, è stato ricoperto di ombre e depistaggi. Lo scorso luglio, la Procura di Messina aveva chiesto l’archiviazione del caso per il quale sono già stati condannati in via definitiva il boss Giuseppe Gullotti e il camionista Antonio Merlino. Anche se è stata chiesta la revisione presentata dall’Avvocato del boss/mandante.

Numerose le ipotesi che aleggiano attorno all’esecuzione di Alfano. Tra queste quelle che riguarderebbe la latitanza del boss catanese Nitto Santapaola.

Fonte immagine Scomunicando.it