Non ci sono cure, scatta gara di solidarietà per malato terminale al Policlinico: “Il tempo a disposizione è davvero poco”

Non ci sono cure, scatta gara di solidarietà per malato terminale al Policlinico: “Il tempo a disposizione è davvero poco”

MILAZZO – È iniziata sui social network una vera e propria gara di solidarietà per aiutare Miah Md Fozlu, un venditore ambulante di rose originario del Bangladesh e conosciuto per la sua presenza nei luoghi della movida di Milazzo, nel Messinese.

Secondo le informazioni trapelate, l’uomo sarebbe malato e, dato che non vi sarebbe una cura efficace, i medici hanno consigliato di stare a riposo con la famiglia. I figli e la moglie, però, vivono in Bangladesh e partire per lui sarebbe troppo costoso, così, una giovane mamertina, Helena, ha lanciato su Facebook una raccolta fondi in suo aiuto.

Nel post (con allegata una foto del venditore bengalese), condiviso da diversi utenti, si legge: “Lui è Miah, più o meno lo conosciamo tutti. Purtroppo qualche giorno fa mi comunicarono il suo immediato ricovero in ospedale. Lo chiamai, cercando di capire cosa avesse, ma non sapeva ancora nulla e decise di passarmi il dottore al telefono. Purtroppo in quel momento era solo, aveva bisogno di qualcuno che gli stesse vicino e spiegasse bene la situazione – spiega la giovane -. Trovandomi bloccata a Torino, non mi sembrava giusto spiegargli al telefono quanto la vita fosse ingiusta e chiesi a mia sorella e ai miei genitori di andare in ospedale e stargli vicino il più possibile“.

A Miah fu detto chiaramente che era il caso di tornare a casa, non andare più al lavoro e dedicarsi totalmente alla sua famiglia. Penso che nessuno di noi vorrebbe trascorrere gli ultimi mesi, giorni, attimi della propria vita lontano dai suoi più cari affetti, specie se si è consapevoli che il tempo a disposizione è davvero poco – conclude Helana -. Per Miah purtroppo non ci sono cure, c’è solo una cosa che potrebbe alleviare il dolore: tornare in Bangladesh per poter riabbracciare i suoi figli e avere a disposizione i soldi necessari per poter rimanere lì. È per questo che vi chiedo di contribuire con una libera donazione“.

L’uomo, al momento, è ricoverato al Policlinico “G. Martino” di Messina.