MESSINA – È deceduto nella notte Giovanni Arigò, 42enne messinese, a seguito di un’esplosione nella sua fabbrica di fuochi d’artificio avvenuta nei giorni scorsi.
L’uomo è rimasto in agonia per nove giorni, fino alla sua morte avvenuta intorno alle 3 del mattino al Centro Grandi Ustioni “Villa Scassi” di Genova, dove era ricoverato in Terapia Intensiva.
L’esplosione e l’agonia di Giovanni Arigò
Arigò era stato trasferito d’urgenza dal Policlinico di Messina a Genova tramite un aereo dell’Esercito, poiché non c’erano posti disponibili nei centri più vicini. La salma resterà ancora qualche giorno in ospedale, prima di essere riportata a Messina, dove lunedì si terranno i funerali.
La città intera è stata in apprensione per la sua sorte, pregando per lui, che aveva riportato ustioni sul 90% del corpo oltre a gravi fratture.
Le indagini e il ferimento della madre e della sorella
La Procura ha aperto un fascicolo sull’incidente.
Nel rogo che è seguito all’esplosione sono rimaste ferite anche la madre e la sorella di Arigò, accorse per soccorrerlo dopo aver sentito il boato.
In foto la vittima