Morte Aurelio Visalli, il dolore e la rabbia: sui social uno dei ragazzi soccorsi nega l’episodio

Morte Aurelio Visalli, il dolore e la rabbia: sui social uno dei ragazzi soccorsi nega l’episodio

MILAZZO – Dolore e rabbia sono i sentimenti che stanno investendo la comunità di Milazzo e l’Italia intera per la tragedia che ha provocato la morte del sottufficiale della Guardia Costiera Aurelio Visalli, scomparso a 40 anni dopo aver strappato alla furia del mare un ragazzo di 15 anni che si era gettato tra le onde nonostante la tempesta in corso.

Se da una parte il sentimento di cordoglio spinge le istituzioni, i colleghi e i cittadini a stringersi al dolore della famiglia del 40enne prematuramente scomparso, dall’altro monta la rabbia per quanto starebbe accadendo sui social in queste ore.

Pare, infatti, che uno dei due giovani che ieri ha sfidato la forza del mare sui social sia persino arrivato a negare l’episodio per il quale un uomo ha perso la vita. Episodio immortalato da video e foto e per il quale la Procura ha aperto un’inchiesta. Un gesto che ha provocato lo sdegno di quanti piangono la scomparsa del valoroso militare della Capitaneria di Porto che, da padre, non ha esitato un attimo per gettarsi in acqua e salvare la vita di un adolescente.

Il post incriminato sarebbe stato successivamente cancellato, ma pare che giri ancora un video in cui uno dei due giovani racconti la propria versione di quanto accaduto, dicendo di essere riuscito a salvarsi da solo e che nessuno sarebbe morto per salvarlo.

Parole e immagini che provocano sgomento e lasciano aperti numerosi interrogativi. Cosa spinge dei giovanissimi a voler negare quello che è sotto gli occhi di tutti? A volersi discolpare con tanta superficialità da un gesto che ha provocato la morte di un uomo e che per tale motivo non si può etichettare e giustificare come la bravata di due ragazzini?

Immagine di repertorio