Messina senz’acqua, le denunce del sindaco Accorinti

Messina senz’acqua, le denunce del sindaco Accorinti

MESSINA – Ci sono voluti giorni, appelli e anime in preda alla disperazione per far sì che la grave situazione che sta vivendo la città sullo Stretto, venisse attenzionata da diversi media nazionali e, soprattutto, dal Governo. 

Dopo sei giorni senz’acqua e dopo l’appello di Fiorello, Rita Dalla Chiesa e Maria Grazia Cucinotta via social network, la situazione idrica di Messina sembrava fosse migliorata ma il sindaco della città, Renato Accorinti, ha dichiarato una nuova interruzione della conduttura Fiumefreddo presso Calatabiano. 

Alcune ore fa, lo stesso Accorinti ha avvisato la cittadinanza che, grazie al coordinamento di enti, istituzioni e associazioni, dalle 21 di ieri è stato attivato il bypass dell’Alcantara con una portata di 245 litri al secondo che sta aumentando e in tarda serata raggiungerà i 300 litri. Sull’erogazione idrica in città si precisa che nella parte alta della zona nord si registrano le situazioni di maggiore disagio. Al centro la distribuzione è avvenuta per alcune ore, mentre nella zona sud non si sono verificate particolari criticità ad eccezione di alcune parti alte del territorio.

La protezione civile regionale e comunale sta verificando, in queste ore, i luoghi di Calatabiano per valutare la situazione e trovare interventi risolutivi alla condotta dell’acquedotto comunale. Intanto, nei quartieri dove si registrano i maggiori disagi, sono giunte diciotto autobotti, condotte da personale messo a disposizione anche dall’ATM e dalla Città Metropolitana di Messina. Il sindaco, comunque, marca la necessità, già manifestata al tavolo tecnico di ieri in Prefettura, di potere disporre di un numero notevolmente superiore di autobotti e di conducenti. 

Accorinti continua a “denunciare”, ove possibile, chi sta dietro a tutto ciò: in un video-lettera accusa, in particolar modo, l’ARS per la “puzza di mafia” che, da sempre, emana sia per il fattore acqua sia per i rifiuti. Non è un caso, infatti, se la situazione idrica è in netto peggioramento. 

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Invitato al programma di Rai Uno di Massimo Giletti, “L’Arena”, il primo cittadino di Messina ha così spiegato: “Il problema idrico a Messina è di vecchia data, tant’e che gran parte delle famiglie negli anni sono state costrette a dotarsi di serbatoi spesso collocati sui tetti delle abitazioni. Quando si è rotto il tubo che porta l’acqua del Fiumefreddo, collocato a 70 chilometri da Messina il primo cittadino di Calatabiano ha emanato un’ordinanza che ha impedito l’immediata riparazione. Nel terzo giorno, inoltre, un altro smottamento ha complicato ulteriormente le cose facendo protrarre l’emergenza”. 

Sotto accusa, dunque, anche il sindaco di Calatabiano Giuseppe Intelisano che, lo scorso 29 ottobre, aveva così dichiarato: “Quell’area interessata dalla rottura della condotta rappresenta il massimo del rischio idrogeologico”.

In seguito alla presenza di Accorinti a “L’Arena”, il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha alzato un grosso polverone e scatenato una vera e propria polemica via web a causa della maglietta indossata dal primo cittadino di Messina con su scritto “Tibet Libero”. 

“Il sindaco (di sinistra) di Messina – scrive Salvini su Twitter – mette la maglietta ‘Tibet Libero’, ma intanto nella sua città non esce l’acqua dal rubinetto… Libera la tua città, fenomeno!”.

In seguito a questa affermazione, il popolo del web si è nettamente diviso tra chi appoggia Salvini e chi, invece, sostiene Accorinti. 

Tra i tanti post cinguettati, Fabrizio così replica: “Tra te e la mancanza di acqua non so quale sia la piaga peggiore. Torna a fare il tour operator nel resto di Italia che qui ce la caviamo lo stesso come abbiamo sempre fatto”. O ancora: “Non ci avete calcolato fino a ora… quindi forse era lo stato che doveva rendersi conto che cosa succedeva in uno dei territori più belli d’Italia. Il nostro sindaco non sarà il solito in giacca e cravatta e che si pone come gli altri ma cerca di lottare mentre chi è intorno a lui vuole solo rubare”.