Messina senz’acqua: il Codacons presenta esposto in Procura

MESSINA – Continuano i problemi idrici di Messina, ormai senza acqua da una settimana a causa di un guasto nella condotta di Fiumefreddo di Sicilia avvenuto a causa di una frana sabato scorso a Calatabiano. Nonostante il guasto sia stato riparato i cittadini messinesi dovranno attendere ancora diverse ore prima di poter tornare ad usufruire del servizio idrico. Infatti sembrano esserci diversi problemi legati all’erogazione diretta nell’acquedotto, problemi che verranno bypassati tramite l’utilizzo di autobotti.

Per cercare di risolvere nel più breve tempo possibile questo enorme disagio, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha inviato l’Esercito: “Ho dato disposizioni alle Forze Armate di intervenire a Messina e contribuire alla soluzione dell’emergenza idrica“. E proprio l’Esercito ha messo a disposizione due mezzi atti al trasporto dell’acqua, oltre alle autobotti già operative da giorni come confermato dal prefetto di Messina, Stefano Trotta.

Intanto il Codacons denuncia la situazione definendola inaccettabile  e sottolineando la volontà di trovare i responsabili e risarcire i danni provocati ai cittadini.
Oggi il segretario nazionale Codacons, Francesco Tanasi, e il presidente provincialeAntonio Cardile, si sono recati in Procura per depositare un esposto sulla incredibile vicenda.

Abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Messina”, spiega l’avvocato Cardileaffinché siano accertate eventuali responsabilità di enti pubblici e soggetti privati che hanno determinato o concorso a determinare la gravissima carenza di acqua nella città. È davvero intollerabile che nel 2015 una frana metta in ginocchio una intera popolazione, creando disagi immensi a cittadini, uffici e negozi”.

Dinanzi a tale inaccettabile situazione il Codacons chiede che sia garantito alla cittadinanza l’esercizio di un diritto umano fondamentale ed universale e che si provveda alla verifica della sussistenza di presupposti di reato (interruzione di pubblico servizio, omissione di atti d’ufficio) e della insufficiente gestione dell’emergenza.

I cittadiniafferma Francesco Tanasi hanno diritto ad ottenere il risarcimento per essere stati ingiustamente privati di un bene essenziale come l’acqua e per gli immensi disagi subiti in questi giorni. Per tale motivo abbiamo avviato una azione risarcitoria collettiva che verrà lanciata nei prossimi giorni”.