Messina, così tre narcotrafficanti stavano portando in Sicilia oltre 40 chili di droga

MESSINA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, in due distinte operazioni, hanno sequestrato circa 2 kg di cocaina e quasi 40 kg di hashish in transito sullo Stretto di Messina. Tre i narcotrafficanti arrestati dalla Guardia di Finanza.

Narcotrafficanti attraversano lo Stretto di Messina

L’attività attesta la costante attenzione al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto ai punti di accesso alla Sicilia.

La cocaina dentro il sedile dell’auto

In particolare, grazie al fiuto del cane antidroga Lord, durante il controllo di un’auto appena sbarcata dalla costa calabra e condotta da un giovane di origini straniere, i militari hanno trovato due panetti contenenti oltre 2 kg di cocaina, occultati all’interno dei sedili anteriori del mezzo.

Lo stupefacente, contraddistinto dal simbolo di un peperoncino rosso, avrebbe potuto fruttare, sulle piazze di spaccio siciliane, circa 650mila euro.

Sulla base delle risultanze investigative, l’indagato è stato arrestato, in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti ed condotto nel carcere di Gazzi.

La droga avvolta nel pile e cosparsa con polvere di caffè

Lo stesso giorno, sempre nella Rada S. Francesco, i Finanzieri hanno sottoposto a controllo i passeggeri di un pullman di linea proveniente dal centro Italia, tra cui un uomo originario del Marocco che deteneva, all’interno del trolley con cui viaggiava, oltre 33 chili di hashish, del valore di oltre 300mila euro.

Per tentare di occultare il forte odore dello stupefacente, l’uomo aveva avvolto i panetti in voluminose coperte di pile e cosparso tutto con polvere di caffè.

I Finanzieri hanno, dunque, arrestato il corriere ed il connazionale che lo attendeva con la propria auto all’arrivo del pullman nella stazione etnea.

A seguito di perquisizione dell’abitazione situata a Catania, dove entrambi dimoravano, sono stati trovati e sequestrati altri 4,6 chili di hashish.

Si sottolinea che sussiste la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.

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