MESSINA – È finito agli arresti domiciliari Francesco Stagno d’Alcontres, ex primario di Chirurgia Plastica del Policlinico Universitario di Messina e in passato parlamentare regionale, con le accuse di concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità e truffa.
Nell’inchiesta sono coinvolte anche due sue collaboratrici: si tratta della dirigente medica del reparto di chirurgia plastica del Policlinico Antonina Fazio e l’ostetrica esterna Cristina Alì, nei cui confronti il gip ha disposto il divieto di esercitare la professione sanitaria per un anno.
Mazzette in cambio di appalti: arrestato Francesco Stagno d’Alcontres
Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Messina e delegate ai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Messina e ai carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della medesima Procura.
Secondo quanto si apprende, le numerose condotte corruttive e di truffa aggravata ai danni dello Stato risalgono nel periodo compreso tra maggio del 2024 e lo scorso gennaio.
L’accordo per l’evento
Il noto chirurgo avrebbe preteso mazzette da diverse migliaia di euro da alcune case farmaceutiche e aziende: il tutto in cambio di facilitazioni nei rinnovi degli appalti per gli approvigionamenti medicali in ospedale o minacciando l’interruzione delle forniture.
D’Alcontres avrebbe ottenuto così significativi contributi economici sotto forma di sponsorizzazioni, iscrizioni e cene sociali, in occasione dell’organizzazione di un congresso promosso dalla associazione di cui era responsabile scientifico. Gli investigatori hanno stimato in oltre 700mila euro l’ammontare complessivo delle somme di denaro incassate per l’evento.
I provvedimenti
E ancora, da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre che dall’acquisizione di una copiosa documentazione, sarebbe emerso che d’Alcontres avrebbe effettuato decine di interventi esterni al Policlinico in studi privati della città e della provincia, non dichiarandoli.
Oltre alla misura cautelare personale e alle due interdittive, i militari hanno eseguito due sequestri preventivi per truffa ai danni della pubblica amministrazione. Nello specifico, 48mila euro nei confronti dell’ex primario e 9.700 euro per la dirigente medico.



