MESSINA – Una condanna storica, quasi quattro secoli di carcere, chiude la prima fase del processo nato dall’operazione antidroga “Dinamite“.
Con 52 pesanti condanne, 2 assoluzioni piene, 1 dichiarazione di non procedibilità e una serie di assoluzioni parziali, la giudice per l’udienza preliminare Claudia Misale ha scritto oggi un importante capitolo nella lotta al narcotraffico.
L’inchiesta
L’inchiesta, coordinata dalla DDA di Messina guidata da Antonio D‘Amato, aveva già portato alla luce una fitta rete di traffici tra la Sicilia, la Calabria e i canali di approvvigionamento esteri.
Il sistema criminale fruttava mezzo milione di euro al mese.
L’indagine, avviata dai PM antimafia Antonella Fradà e Roberto Conte, ha richiesto mesi di udienze preliminari e coinvolto 141 indagati.
In tutto, furono eseguiti 112 arresti a giugno 2024, con 85 soggetti finiti in carcere e 27 ai domiciliari.
Coinvolti anche un agente penitenziario e un infermiere, legati a un traffico interno al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Sequestrati beni per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.
Le condanne
La condanna complessiva ammonta a 363 anni di reclusione, con pene che variano da un minimo di 6 mesi a un massimo di 15 anni e 6 mesi.
Le condanne principali (con multa ove specificata):
- Giuseppe Castorino: 15 anni e 6 mesi, 47.100 euro
- Strangio Antonio: 11 anni e 4 mesi
- Rosario Abate: 11 anni, 32.400 euro
- Gangemi Giuseppe: 11 anni
- Alex Arrigo: 10 anni
- Papale Maurizio: 10 anni
- Savoca Maurizio: 10 anni, 44mila euro
- Milanese Domenico: 10 anni
- Gioacchino Cananzi: 10 anni + confisca di 6.350 euro
- Antonino Astone: 9 anni
- Salvatore Costa: 9 anni e 4 mesi
- Luca Michael Gabriel Astone: 8 anni e 6 mesi
- Angelo Conti: 8 anni e 6 mesi
- Giuseppe Astuto: 8 anni
- Giuseppe Anzalone: 8 anni
- Andrea Centorrino: 8 anni e 4 mesi
- Messina Filippo: 8 anni e 4 mesi
- Galati Massaro Sebastiano: 8 anni e 8 mesi
- Giorgi Bruno: 8 anni e 8 mesi
- Vento Gianluca: 8 anni e 8 mesi
- Muni Vincenzo: 8 anni
- Settimo Antonino: 8 anni, 30mila euro
- Settimo Paolo: 8 anni, 30mila euro
- Rizzo Giovanni: 8 anni
- Fabio Bellantoni: 8 anni e 4 mesi
- Barile Carmelo: 6 mesi (oltre pena precedente)
- Maria Cacopardo: 4 anni e 2 mesi, 18mila euro
- Danilo Lorenzo Calderone: 7 anni, 40mila euro
- Giovanni Cannistrà: 6 anni, 26mila euro
- Claudio Caporlingua: 6 anni e 4 mesi, 26mila euro
- Graziano Castorino: 6 anni e 6 mesi, 40mila euro
- Gennaro Carmelo Conti: 4 anni e 6 mesi, 20mila euro
- Giuseppe Zammataro Costanzo: 4 anni e 6 mesi, 20mila euro
- Giambattista Cuscinà: 6 anni, 20mila euro
- Demarco Valentina: 5 anni, 20mila euro
- Falcone Antonino: 6 anni e 4 mesi, 26mila euro
- Galletta Stefania: 6 anni e 10 mesi
- Grasso Paolo: 6 anni, 30mila euro
- Idotta Giovanni: 1 anno (pena sospesa)
- Lo Cascio Giuseppe: 5 anni e 2 mesi, 20.400 euro
- Mastrolembo Barná Antonino: 5 anni, 24.000 euro
- Minutoli Grazia: 7 anni e 8 mesi
- Minutoli Maria: 5 anni e 10 mesi, 30mila euro
- Nunnari Marcello: 5 anni e 4 mesi, 24mila euro
- Pizzata Giuseppe: 5 anni e 4 mesi, 20mila euro
- Romano Domenico: 5 anni, 20mila euro
- Sabbatini Ginda: 6 anni e 10 mesi
- Santovito Antonino: 2 anni e 2 mesi, 8mila euro
- Scirone Antonino: 5 anni, 20mila euro
- Spadaro Francesco: 6 anni, 20mila euro
- Sturniolo Cristian: 2 anni e 2 mesi, 6mila euro
- Torrini Gianluca: 2 anni, 12mila euro (liberato se non detenuto per altro)
Le assoluzioni
- Abate Alessio
- Galati Giordano Roberto
- Costanzo Giuseppe Zammataro
- Torrini Gianluca (per uno dei capi d’accusa)
- Lo Cascio Giuseppe (per alcuni capi)
- Minutoli Grazia (per alcuni capi)
- Gangemi Giuseppe (per alcuni capi)
- Castorino Giuseppe e Graziano, Abate Rosario, Strangio Antonio (per singoli capi: “il fatto non sussiste”)
Misure accessorie
Interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per:
- Maria Cacopardo
- Gennaro Carmelo Conti
- Giuseppe Zammataro Costanzo
Libertà vigilata per 3 anni per:
- Rosario Abate
- Alex Arrigo
- Gioacchino Cananzi
- Castorino
- Giuseppe Gangemi
- Domenico Milanese
- Maurizio Papale
- Maurizio Savoca
- Antonio Strangio
Gli avvocati difensori coinvolti
Pietro Ruggeri, Cinzia e Ignazio Panebianco, Salvatore e Gianmarco Silvestro, Alessandro Billè, Alessandro Trovato, Giorgio Italiano, Maristella Bossa, Carlo Autru Ryolo, Giuseppe Bonavita, Pietro Luccisano, Pietro Fusca, Antonello Scordo, Rita Pandolfino, Giovanni Mannuccia, Carmine Verde, Gregorio Cacciola, Laura Todaro, Gabriele Lombardo, Alberto Ferraù, Sandro Pruiti, Salvatore Cipriano, Dario Cocivera, Giuseppe Zangari.