BARCELLONA POZZO DI GOTTO – Era stato trovato dalla polizia penitenziaria del carcere di Barcellona P.G. impiccato al sifone del bagno il 38enne Maurizio Famà, senza che avesse lasciato alcun biglietto o lettera in cui comunicare eventuali segni di squilibrio.
Il detenuto, di origine catanese, sarebbe la 29esima vittima di suicidi avvenuti nelle carceri italiane solo nella prima metà del 2017. Tuttavia per i suoi familiari, la vicenda resta ancora oscura e per questo motivo oggi alle 15,00 è stata eseguita l’autopsia e richiesto un esame tossicologico sulla vittima. Secondo l’avvocato della famiglia Famà, Francesco Marchese, bisognerà però aspettare ancora qualche giorno per conoscerne l’esito.
I parenti della vittima, secondo quanto riporta Catania Today, pretendono che si faccia sul caso maggiore chiarezza e avrebbero quindi sporto denuncia contro ignoti; anche perché, dopo aver visionato il corpo del 38enne, non avrebbero rilevato alcun segno sul collo. In più, in un colloquio avvenuto il giorno precedente alla morte, il 38enne sarebbe apparso tranquillo a tutti i familiari.
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