Mafia, due provvedimenti cautelari “colpiscono” capi e affiliati della famiglia tortoriciana

MESSINA – La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Messina hanno eseguito due provvedimenti cautelari, uno di natura personale e uno reale, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia.

Il “colpo” alla famiglia tortoriciana

Le azioni eseguite fanno parte delle indagini più recenti condotte in collaborazione dalla Squadra Mobile, dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria e dai carabinieri del ROS di Messina, sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di soggetti considerati capi e affiliati di un’associazione di stampo mafioso operante nella zona tirrenica della provincia di Messina, nota come “famiglia tortoriciana” (composta dalle consorterie criminali dei “Batanesi” e dei “Bontempo Scavo“).

Le mani della mafia nel controllo del territorio

L’associazione aveva come obiettivo il controllo del territorio attraverso il perpetrarsi di vari reati, tra cui estorsioni ai danni di imprenditori, frodi aggravate ai danni dell’Unione Europea e dell’AGEA, oltre al controllo di attività imprenditoriali, concessioni e autorizzazioni al fine di ottenere profitti illeciti.

Uno dei soggetti coinvolti nelle misure restrittive era stato precedentemente arrestato il 6 febbraio in esecuzione di un’ordinanza cautelare emessa contro 37 indagati. Tuttavia, il Tribunale del Riesame di Messina, il 21 febbraio 2024, aveva accolto la sua richiesta di scarcerazione, poiché ritenuto che l’ordinanza cautelare mancasse di una motivazione sufficiente sulla gravità dei sospetti, soprattutto considerando l’età avanzata dell’indagato. Il 10 aprile successivo, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un nuovo provvedimento di arresti domiciliari nei suoi confronti, basandosi sulle stesse motivazioni dell’ordinanza precedente, ma optando per una misura meno restrittiva.

Il sequestro di beni

Inoltre, le Fiamme Gialle hanno eseguito il sequestro preventivo di 93 titoli “tossici” di conduzione, del valore complessivo di 18.534,92 euro, appartenenti a un’azienda gestita da uno degli indagati, già destinatario di provvedimenti restrittivi il 6 febbraio 2024, in ottemperanza a un’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Messina il 8 aprile 2024.

Note

Si specifica che queste informazioni sono fornite nel rispetto del diritto di cronaca, garantito dalla Costituzione, e nel pieno rispetto dei diritti dell’indagato, presumibilmente innocente fino a prova contraria, e con la consapevolezza che il processo, che si svolgerà in modo trasparente e imparziale, potrebbe concludersi anche con l’assoluzione dell’indagato.

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