MESSINA – Si è svolto ieri il processo originato dall’operazione “Fiori di pesco“, che ha condannato 18 persone del clan Brunetto che operavano nella valle dell’Alcantara, accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, danneggiamento seguito da incendio, traffico di sostanze stupefacenti, furti, secondo quanto riportato da la Gazzetta del Sud.
L’operazione, condotta dai carabinieri della compagnia di Taormina, coordinati dalla Dda di Messina, risale al 2017 quando ci furono 12 arresti per vario titolo, in quanto i malviventi, oltre a imporre il pizzo agli imprenditori agricoli in occasione delle festività di agosto, Natale e Pasqua, rubavano anche i mezzi agricoli e poi richiedevano un riscatto in denaro per restituirli.
Per un totale di 143 anni di reclusione, il tribunale di Messina, ha condannato:
Assolto soltanto Giuseppe Lombardo Pontillo.
Il clan Brunetto viene indicato come filiazione della famiglia catanese Santapaola Ercolano; nella valle dell’Alcantara avrebbe gestito estorsioni e attività tipiche dell’organizzazione mafiosa nel controllo del territorio, anche oltre i confini del Catanese e del Messinese.
Immagine di repertorio
SICILIA - Due nuovi colpi, sempre utilizzando il metodo della "spaccata". Uno avvenuto ieri notte…
PALERMO - Avrà luogo mercoledì 27 novembre 2024, a partire dalle ore 10 a Piazza…
PALERMO - Il consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, ha designato questa…
LENTINI - Un corteo ha accompagnato la bara bianca di Margaret Spada, 22 anni, dalla…
SICILIA - I carabinieri del comando dei Nas di Palermo, in collaborazione con i militari…
SANT'AGATA DI MILITELLO - Eseguita un'ordinanza di applicazione della misura cautelare, dai carabinieri della compagnia…