MILAZZO – In merito alle irregolarità riscontrate dalla Guardia di Finanza nell’esecuzione dei lavori di restauro del Castello di Milazzo, con una nota, interviene l’avv. Alvaro Riolo, del Foro di Patti, legale della ARES srl., la società che ha esegiuito i lavori oggetto dell’indagine delle Fiamme Gialle.
Nella nota si precisa che “all’impresa, ad oggi, nulla è stato contestato o notificato, ciò che sa, lo si è appreso dalle notizie stampa. Da articolo della Gazzetta del sud del 17/02/2016 si è appresa l’esistenza di un ‘processo verbale di costatazione’ dal quale emergerebbero irregolarità contabili. Il ‘processo verbale di constatazione’ è un atto ancora amministrativo, maturato in ambito di procedimento amministrativo. Da quanto appreso dalla stampa le osservazioni in esso contenute, riguarderebbero presunte irregolarità fiscali di natura ‘soggettiva’ relative ‘a prestazioni effettivamente eseguite’. Fatti che, comunque, saranno chiariti nelle sedi opportune, quando, e se, verranno contestati. Preme precisare che le presunte irregolarità non attengono assolutamente alla conformità e qualità del lavoro. In merito nulla è stato notificato o contestato all’impresa. Si parla di ‘fatture per operazioni inesistenti’, riteniamo soggettivamente inesistenti che non incidono sulla regolarità dell’opera. Si ribadisce che i fatti saranno chiariti nelle sedi opportune, quando, e se, verranno contestati. Si ribadisce che lavori in oggetto sono stati realizzati conformemente al richiesto, con l’applicazione di una tecnica innovativa, con materiali selezionati, con risultati di assoluta eccellenza. I lavori sono stati eseguiti sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina e contabilizzati dalla Direzione dei Lavori, nonchè Certificati dal Responsabile Unico del Procedimento (R.U.P.), perché effettivamente eseguiti e riscontrati. Nel corso dell’iter amministrativo si sono succeduti due Responsabili Unici del Procedimento (R.U.P.) che hanno condotto e verificato costantemente l’appalto in questione. Al termine dei lavori le opere sono state regolarmente collaudate ai sensi della normativa vigente da una Commissione di Collaudo composta da ben quattro membri nominata dall’Assessorato Regionale ai Beni Culturali. L’intervento in questione per l’eccellenza raggiunta è il fiore all’occhiello, il biglietto da visita dell’Ares srl e ha consentito alla stessa l’ingresso in un consorzio altamente specializzato in lavori di restauro. Nel sito del consorzio proprio a dimostrazione della validità del lavoro svolto è stato inserito un percorso virtuale-multimediale ‘http://www.tour360.eu/aziende/vitruvio/tour-virtuale.php’, che nell’evidenziare l’eccellenza delle tecniche di restauro applicate, dimostra lo splendore e la magnificenza dell’opera in sè. L’impresa al fine scientifico, per risaltare tecniche e materiali, ha realizzato oltre 2000 foto e diversi filmati che rappresentano lo stato ante-durante-post dei lavori. L’impresa è nelle condizioni di documentare con relative foto e riprese ogni singola fase della lavorazione, nella scala di grandezza del cm; con lo stesso mezzo può documentare anche le tecniche utilizzate e i relativi materiali. Tutti i cittadini milazzesi, i tecnici, gli appassionati di restauro e di arte in genere possono visionare il detto materiale. Al Castello di Milazzo, l’ARES srl risulta affettivamente legata, e infatti nel compimento dell’opera si è fatta prevalere la passione per il recupero e l’orgoglio per una realizzazione d’eccellenza a discapito del guadagno e del profitto. Si precisa, infatti, che per il Castello l’impresa ha effettuato lavori non retribuiti per circa € 50.000,00 (cinquantamilaeuro). L’Ares srl si dichiara pronta, inoltre, a collaborare, a proprie spese con il Comune di Milazzo, le istituzioni competenti, le associazioni culturali, nelle forme e con gli istituti normativamente disciplinati, a qualsiasi iniziativa di promozione e valorizzazione del sito. Inoltre, la società, previo consenso e concertazione con il Comune di Milazzo, è pronta a cedere gratuitamente il percorso multimediale o a renderlo più facilmente fruibile in rete. Altresì la società cederebbe gratuitamente all’Ente il detto materiale fotografico (prima-dopo-durante) e, anche a proprie spese, realizzerebbe uno studio tecnico scientifico che approfondisca le tecniche e i materiali utilizzati, con conseguente pubblicazione con valenza didattico-accademica“.