La struttura ricettiva di Santo Stefano di Camastra restava aperta nonostante la sospensione: doppia denuncia per il titolare e sequestro

La struttura ricettiva di Santo Stefano di Camastra restava aperta nonostante la sospensione: doppia denuncia per il titolare e sequestro

SANTO STEFANO DI CAMASTRA (ME) – Una struttura ricettiva del comprensorio di Santo Stefano di Camastra è stata posta sotto sequestro dai Carabinieri, a seguito di una serie di controlli che hanno fatto emergere numerose irregolarità in materia ambientale, sicurezza sul lavoro e normativa demaniale. Il titolare è stato denunciato in stato di libertà e dovrà rispondere di diverse violazioni. Contestate sanzioni e ammende per oltre 90.000 euro.

L’operazione è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina e del personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Agata di Militello.

Durante le verifiche, i militari hanno accertato l’occupazione abusiva di oltre 500 metri quadrati di suolo demaniale, la mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, l’omessa visita medica per i dipendenti e l’assenza della formazione obbligatoria in materia di sicurezza. Inoltre, due lavoratori sono risultati impiegati “in nero”.

Le ispezioni hanno evidenziato anche violazioni all’Ordinanza di Sicurezza Balneare: mancava il servizio di salvataggio e le dotazioni obbligatorie, oltre allo sversamento non autorizzato di reflui domestici nel suolo e sottosuolo, collegati a una piscina privata presente nella struttura. Per interrompere lo scarico abusivo, è stato disposto il sequestro amministrativo della linea di approvvigionamento idrico.

A seguito delle violazioni, il Comune ha ordinato la sospensione temporanea dell’attività. Tuttavia, la struttura ha continuato a operare nonostante il provvedimento, spingendo i Carabinieri a deferire nuovamente il titolare all’Autorità Giudiziaria per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (art. 650 c.p.).

Infine, su richiesta della Procura della Repubblica di Patti, il G.I.P. ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo dell’intero immobile adibito a struttura ricettiva, mettendo fine all’attività irregolare.