La crede sua fidanzata, la segue, la blocca e la molesta sul lungomare: in manette un rumeno

La crede sua fidanzata, la segue, la blocca e la molesta sul lungomare: in manette un rumeno

SPADAFORA – I carabinieri della Stazione di Spadafora, nel Messinese, in collaborazione con quelli della Stazione di Rometta Marea, hanno arrestato in flagranza di reato un 57 enne di origini rumene, ritenuto responsabile del reato di atti persecutori nei confronti di una donna, con la quale riteneva di avere intrapreso una relazione sentimentale.

Nel pomeriggio del 5 novembre, a seguito di una richiesta pervenuta sul numero unico di emergenza “112 NUE” da parte di una donna, che ha rappresentato di essere stata molestata da un uomo mentre si trovava a passeggio sul lungomare di Spadafora, la Centrale Operativa della Compagnia carabinieri di Milazzo ha inviato sul posto una pattuglia della Stazione Carabinieri di Spadafora.

I militari dell’Arma hanno identificato e fermato l’uomo, accertando che questi aveva seguito la donna durante una passeggiata sul lungomare di Spadafora e approfittando dell’occasione aveva iniziato a molestarla verbalmente.

La vittima ha indicato ai carabinieri tutti i contorni della vicenda, scaturita dall’errata convinzione dell’uomo di aver intrapreso con lei una relazione sentimentale mentre i due avevano in realtà solo una pregressa conoscenza. La donna ha riferito, inoltre, delle continue pressioni dell’uomo che, a partire dal mese di settembre di quest’anno, aveva iniziato a pedinarla e a molestarla inoltre con telefonate e messaggi, divenuti sempre più insistenti. 

All’esito degli accertamenti il 57enne è stato arrestato in flagranza di reato poiché ritenuto responsabile del reato di atti persecutori e, su disposizione del sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Messina, è stato condotto nella propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Nella giornata del 6 novembre a seguito della convalida dell’arresto, a suo carico è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di dimora in un comune diverso da quello dove domicilia la persona offesa e il divieto di avvicinamento alla vittima.