Intascava onorari senza versarli all’ospedale: sospeso dirigente medico specialista

Intascava onorari senza versarli all’ospedale: sospeso dirigente medico specialista

MESSINA – I Finanzieri del comando provinciale di Messina, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Messina, hanno portato a compimento una complessa investigazione nel settore sanitario, finalizzata a verificare il rispetto della disciplina dell’esercizio dell’Attività Libero Professionale Intramuraria da parte di un noto professionista cittadino.

Più in particolare, le indagini, effettuate dagli specialisti in materia di spesa pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina con il coordinamento del pool di magistrati della Procura della Repubblica di Messina che si occupano di contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione, si sono concentrate nell’esecuzione di plurime attività tipiche di polizia giudiziaria, quali acquisizioni documentali, attività di osservazione e pedinamento, nonché articolate ricostruzioni contabili, poi ulteriormente avvalorate anche dall’esecuzioni di più penetranti intercettazioni telefoniche, così acquisendo un solido quadro indiziario nei confronti del professionista.

L’operazione, peraltro iniziata in pieno periodo pandemico, rientra nell’ambito della generale intensificazione del monitoraggio del delicato comparto della sanità pubblica, ancora purtroppo fortemente impegnato nella gestione dell’attuale delicata fase di monitoraggio e gestione dei limitati ma ancora pericolosi contagi e, per tale motivo, assolutamente necessitante di risorse economiche che non possono essergli sottratte a causa di comportamenti scorretti.

La disciplina di settore dell’ALPI, ovvero l’attività libero professionale espletata dal medico, legato all’azienda da rapporto di esclusività, fuori dall’orario di lavoro, su libera scelta e su richiesta dell’assistito pagante, oltre a dover essere oggetto di espressa autorizzazione e a determinate condizioni, prevede, come noto, che l’utenza prenoti la visita tramite il Centro Unico di Prenotazione della struttura aziendale e, prima dell’effettuazione della prestazione, il paziente provveda al pagamento all’ufficio ticket dell’importo dovuto, secondo apposito tariffario predeterminato dall’ospedale pubblico; a valle, il medico riceve, quindi, gli emolumenti di sua pertinenza direttamente in busta paga.

La realtà emersa dalle investigazioni, tuttavia, con riferimento all’odierno destinatario della misura cautelare M.F., 52 anni, è risultata nettamente diversa.

Nel dettaglio, il noto professionista messinese, operante all’interno di un altrettanto noto nosocomio locale, legato all’azienda sanitaria in forza di un contratto che prevedeva un rapporto di esclusività, effettuava visite specialistiche all’interno del reparto dal medesimo diretto, richiedendo e ricevendo da una significativa platea di clienti il pagamento in contanti delle relative visite specialistiche, di conseguenza omettendo di rilasciare qualsiasi ricevuta fiscale nonché di versare all’azienda sanitaria la percentuale dovuta.