MESSINA – Un inferno di fuoco e fiamme. Questa la situazione in Sicilia che cercheremo di aggiornare minuto per minuto. Dopo Catania (qui i dettagli sugli incendi in atto) e Palermo (qui la situazione in tempo reale), ci spostiamo nella provincia di Messina.
I roghi continuano a interessare gran parte della Sicilia. A Palermo, evacuato anche un padiglione dell’ospedale Cervello. L’aria nella zona è irrespirabile e le fiamme minacciano il nosocomio.
Intorno alle 15,30 sulla A20, presso l’autogrill di Tindari, gli automobilisti si sono visti costretti a tornare indietro a causa della scarsa visuale, aiutati dalla Polizia Stradale.
Circondate dalle fiamme, sono state evacuate cinque abitazioni a Santo Stefano di Camastra. Lo ha ordinato il sindaco Francesco Re, che ha sollecitato l’intervento di squadre antincendio. Le fiamme si sono sviluppate tra Canneto di Caronia e Tudisca di Santo Stefano di Camastra.
L’autostrada A18 direzione Messina è chiusa allo svincolo di Acireale a causa di un grosso incendio. Prestare attenzione in entrambe le direzioni. Al Km. 73 è tutto bloccato. C’è pericolo a causa di veicoli in contromano.
Un tratto della Messina-Palermo è chiuso; ferma anche la Statale 113. A causa degli incendi è impossibile ritornare da Messina.
Il gruppo dei parlamentari siciliani di Camera e Senato e il gruppo dell’Assemblea Regionale Siciliana di Fratelli d’Italia chiedono al Governo Regionale e Nazionale lo stato di emergenza per la Sicilia, a seguito della situazione drammatica che sta vivendo.
L’emergenza incendi e la straordinaria ondata di calore hanno messo in ginocchio l’isola, dove, la chiusura dei due principali aeroporti di Catania e Palermo, uno da oltre una settimana, l’altro per alcune ore, ha di fatto isolato la Regione. Senza trascurare i numerosi disservizi dovuti all’assenza di luce e acqua, che mettono ancor più in difficoltà i cittadini in queste ore. Quello che si sta verificando è un danno senza precedenti.
Si rischia di tornare ai numeri pre-pandemia, proprio nel periodo di picco dei flussi turistici e del rientro alla terra d’origine di decine di migliaia di persone, con perdite economiche enormi. Tali ragioni impongono la richiesta al Governo Nazionale di dichiarare lo stato di emergenza per la Sicilia e di individuare, come primo atto, i fondi a sostegno delle imprese colpite da questa gravissima situazione e convocare subito un tavolo per affrontare l’emergenza nell’immediato.
Subito dopo occorre una riunione interministeriale per individuare le responsabilità, se ve ne fossero, a cominciare da Enel, e prevedere tutti gli interventi per evitare che quanto sta accendendo in questi giorni non si verifichi mai più.
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