Il malore fatale in campo, non si danno pace i familiari di Giuseppe Sorrenti. “Era uno studente brillante “

MESSINA – Il Dipartimento di Ingegneria è vicino alla famiglia di Giuseppe Sorrenti in questo terribile momento. Giuseppe è stato un nostro brillante studente con la passione per il mare. Ha partecipato con entusiasmo all’iniziativa 1000 e una vela e si è distinto nel prosieguo degli studi tanto da ricevere il premio per la migliore tesi di laurea magistrale dal Presidente della Repubblica. Caro Giuseppe, che la terra ti sia lieve“.

È questo il messaggio di cordoglio espresso sulla pagina Facebook dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina nei riguardi del 29enne Giuseppe Sorrenti, il giovane deceduto nelle scorse ore durante una partita di calcetto mentre si trovava in Toscana.

Appassionato di vela e di mare, Giuseppe si era laureato in ingegneria navale all’Università di Trieste con una tesi che gli valse il premio Perini 2018, che gli venne consegnato a Palazzo Barberini di Roma davanti al Presidente Mattarella, e un periodo di lavoro di 6 mesi a Viareggio (in provincia di Lucca), nell’ufficio di architettura navale di Perini Navi.

Disperati, da Messina, sono arrivati i genitori e il fratello del 29enne, che ancora non riescono a darsi pace per quanto accaduto improvvisamente. La prima analisi fatta sul suo corpo nella sala mortuaria dell’obitorio dell’ospedale darà spiegazioni scientifiche sul tipo di malore che ha distrutto la vita di questo giovane ingegnere, e chiarirà, per esempio, se soffriva di una patologia latente.

Giuseppe ha cominciato ad avere un fortissimo dolore al petto mentre giocava ed è stato costretto a uscire dal campo. Accompagnato dagli amici nel bar della struttura, è stato allertato il 118 che lo ha portato di corsa in ospedale ma per lui non c’è stato nulla da fare. Tantissimi i messaggi di cordoglio espressi da amici, parenti e conoscenti alla famiglia. Come Claudio, che scrive: “Stamattina è arrivata la notizia come una fucilata… mi sarei potuto aspettare di tutto ma non qualcosa di simile, Peppe… questo è uno di quei giorni in cui ci si domanda cosa abbia davvero un senso”.

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