ANTILLO – La “Campana per la pace” di Antillo, il più interno dei comuni della Valle d’Agrò, nel Messinese, collocata sul monte Pizzo Monaco, è diventata ormai da anni simbolo della cittadina di circa 800 abitanti.
Dedicata ai dispersi di tutte le guerre, l’idea della campana nasce nel 1983 per iniziativa di un gruppo di personalità che desideravano non dimenticare i tanti dispersi dei conflitti bellici nella storia dell’umanità.
Per la sua realizzazione fu costituito un comitato il quale, anche grazie ai contributi del comune e di vari enti e associazioni e di privati cittadini, commissionò nel 1992 alla “Marinelli Pontificia Fonderia” una grande campana dal peso di 5 tonnellate e con una circonferenza di 6 metri.
La grande campana arrivò in paese nell’aprile del 1993, dopo essere stata benedetta, alla presenza di una delegazione del comitato e del comune di Antillo, dall’allora Papa Giovanni Paolo II.
Negli anni il comitato e il Comune di Antillo si sono impegnati nell’organizzazione di importanti convegni sulla pace che hanno visto la partecipazione di esperti e docenti di importanti Università internazionali.
Sulla scia di queste iniziative, considerato anche che il Comune di Antillo è stato dichiarato con apposita delibera consiliare “Città per la Pace”, il Comitato ha lanciato la proposta di istituire un “Centro per la risoluzione dei conflitti“.
Nel 2007, dopo un’attesa lunga 14 anni, è arrivato il momento tanto agognato dalla comunità antillese e da tutto il comprensorio jonico: la grande “Campana per la Pace“, il 21 settembre – Giornata mondiale della Pace indetta dall’Onu – ha fatto risuonare i suoi primi rintocchi di pace in tutta la vallata dell’Agrò.
Grande soddisfazione per la comunità antillese e per le altre popolazioni della zona per questo straordinario momento di crescita culturale e sociale che può rappresentare anche una occasione di sviluppo turistico ed economico.
Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale e del Comitato, l’installazione della grande campana costituisce il fulcro per la realizzazione di un “Centro per la risoluzione dei conflitti” con la finalità ambiziosa, ma forse non impossibile, di creare un polo per la pace nella Valle d’Agrò.
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