MESSINA – Oggi, 7 marzo, è stata inaugurata una nave GreeN per il servizio di traghettamento nello Stretto di Messina.
L’inaugurazione si è tenuta nel porto di Messina, il nome della nave è “Iginia” ed è di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana.
Il traghetto è stato costruito dall’Associazione Temporanea d’Imprese composta dalla mandataria T. Mariotti S.p.A. e dalla mandante Officine Meccaniche Navali e Fonderie San Giorgio del Porto S.p.A..
Sarà operativa da domani e offrirà servizi per il trasporto di treni, passeggeri e merci tra Messina e Villa San Giovanni. Al taglio del nastro hanno partecipato: Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili; Vera Fiorani, Amministratrice Delegata e DG RFI; Giuseppe Marta, Direttore Navigazione RFI; Gaetano Armao, Vice presidente Regione Siciliana; Leonardo Santoro, Commissario Straordinario di Messina.
L’investimento economico è di 57 milioni di euro, 7 dei quali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la tecnologia Green, la cui implementazione, come da programma, sarà avviata a partire dal prossimo mese di novembre.
La nave è Green non solo per il sistema di propulsione, garantito anche da due pacchi di batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave o dalle prese di terra presenti nelle invasature, ma a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Sono tutte tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra, sia in porto che nelle manovre di entrata e di uscita.
Iginia ha ottenuto la certificazione “Green Plus”, il massimo attestato nel campo della sostenibilità dal Registro Italiano Navale, a conferma dell’impegno del Gruppo FS per l’ambiente.
Tecnicamente la nave è altamente tecnologica e ha ottime prestazioni. Il sistema di governo è garantito da tre motori principali e tre propulsori azimutali a passo variabile, mentre due eliche trasversali ne consentono la massima manovrabilità.
Dalla celata di prora, attraverso il ponte mobile, sono effettuate tutte le operazioni di carico e scarico di carrozze e carri ferroviari. I mezzi gommati, invece, accedono al ponte di carico dal portellone di poppa e da quello laterale, oltre che dalla celata di prora.
Lunga 147 metri e larga 19, ha una capacità massima pari a 27 carri ferroviari su 4 binari. Può ospitare 700 persone, compreso l’equipaggio. Massimo comfort anche per gli spazi interni, con un salone principale con sala bar da 339 posti sedere, di cui 29 postazioni dedicate alle persone a mobilità ridotta, 7 postazioni per carrozzelle, 101 i posti a sedere nel salone di poppa e 198 nel salone aperto all’esterno.
Iginia potenzia la flotta RFI di navi fra Messina e Villa San Giovanni, insieme alla gemella Messina.
Inoltre, nell’ottica di offrire servizi di traghettamento sempre più Green, Rete Ferroviaria Italiana si sta apprestando a lanciare la gara per la costruzione di un’altra nave implementata con tecnologie all’insegna della sostenibilità.
La nave sarà adibita al trasporto di treni passeggeri e merci e sarà utilizzata sulle rotte Messina – Villa San Giovanni e Sicilia – Sardegna.
L’investimento previsto è di circa 80 milioni di euro, di cui 9 da fondi PNRR.
In corso, invece, la gara da 60 milioni di euro per la costruzione di tre nuovi mezzi veloci con doppia alimentazione diesel, gas e elettrico destinati a potenziare la flotta di Blu Jet.
Il nome “Iginia” deriva dal termine greco hyghìeia ovvero “prospero, integro, in salute”. Figura della mitologia greca, figlia di Asclepio e di Epione, era venerata come dea della salute. Nella religione greca e romana era associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute. Eredita il nome dalla precedente Iginia, traghetto di RFI costruito nei Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti di Ancona, che entra in servizio il primo ottobre del 1969 per il trasporto di convogli ferroviari, autoveicoli e passeggeri nello Stretto di Messina.
L’Iginia era gemella delle navi Sibari e Rosalia, aveva un ponte principale a 4 binari per una capacità totale di 378 metri lineari per il trasporto di 16 vagoni ferroviari.
Dopo 46 anni di vita, di cui 44 in linea tra Sicilia e Calabria, la nave, soprannominata transatlantico per le sue linee e gli eleganti saloni, dopo aver effettuato l’ultima corsa fra Messina e Villa San Giovanni il 23 dicembre 2013, è stata definitivamente posta fuori servizio.
Fonte foto “Gazzetta del Sud”
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