MESSINA – Aveva vinto un miliardo di lire nel 1998 tentando la fortuna al gratta e vinci, ma dal giorno della straordinaria vittoria non era mai riuscita a vedere una sola moneta. Secondo il parere del Monopolio di Stato, infatti, il biglietto utilizzato era contraffatto.
Protagonista della vicenda una donna di Messina che, dopo vent’anni di battaglie legali, si è vista negare probabilmente una delle gioie più grandi della sua vita. A riportarlo La Gazzetta del Sud.
In tutto questo tempo, la scommettitrice è finita anche sotto inchiesta da parte della Procura di Roma per truffa, ma le indagini si sono concluse con l’archiviazione.
Tuttavia, nel dicembre 2018 la Corte d’Appello ha rigettato il ricorso alla sentenza emessa nel 2010 dal Tribunale di primo grado e la donna ha deciso di chiedere il risarcimento danni in secondo grado.
Anche in questo caso, però, la giustizia è stata avversa alla messinese, costretta adesso a pagare oltre 30mila euro per le spese processuali.
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