MESSINA – “Il nodo del Ponte sullo Stretto va affrontato da un punto di vista tecnico–legale, è già capitato e non sarà neanche l’ultima volta che la Corte dei Conti o qualche altra estensione dello Stato interviene nello spazio che gli è riconosciuto. Poi c’è il governo che risponderà”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia a margine del consiglio federale della Lega.
Zaia: “Non è la prima e ultima volta”
Interpellato sulla maggioranza che si scaglia contro i giudici risponde: “Non è la prima volta e non sarà l’ultima” che accade una cosa del genere, “a me personalmente è capitato con opere in Veneto. Si tratterà di capire se il governo deciderà di impugnare o modificare il provvedimento”. Se si tratta di un’invasione di campo come sostiene la premier Giorgia Meloni? “Io non conosco il provvedimento, mi sembra di capire che se si arriva ad una impugnativa di questo genere tra gli interlocutori non ci sia stato dialogo”.
Le parole di Renato Accorinti
“A Messina abbiamo mille problemi: la disoccupazione, la crisi economica, i collegamenti, ma per nessuno di questi ho mai visto la mobilitazione che vedo contro il Ponte sullo Stretto”. Renato Accorinti, ex sindaco di Messina e leader del movimento No Ponte, combatte da decenni la sua battaglia contro quello che definisce un “pericoloso obbrobrio”. “Sempre in modo non violento, ma con fermezza”, spiega prima della conferenza stampa in cui annuncerà l’ennesima manifestazione prevista per il 29 novembre.
“Noi comunque andiamo avanti – annuncia – Abbiamo chiesto ai segretari dei partiti di opposizione e ai sindacati di venire a Messina il 29 novembre. Bonelli ci sarà, col Pd sto parlando e potrebbe venire anche il segretario della Cgil Landini. Non stiamo discutendo di un problema locale, ma nazionale: pensiamo soltanto ai rischi di infiltrazioni criminali. Mai tanti soldi sono stati messi in un appalto. Le indagini della Dia parlano chiaro, il Ponte fa gola a tutti”.
“Non abbiamo preclusioni ideologiche – ci tiene a precisare Accorinti – e in questi anni abbiamo fatto un lavoro capillare di informazione diffondendo studi geologici, scientifici. Lo Stretto, per cui abbiamo chiesto all’Unesco la dichiarazione di patrimonio dell’umanità, è un luogo sacro di bellezza incredibile, ci sono già zone protette speciali e basta pensare che per costruire una tettoia serve il parere della Sovrintendenza”.
“Il Sud ha problemi enormi – dice – ma il Ponte non li risolverebbe. La Calabria è già unita al resto d’Italia ma resta la regione più povera d’Europa. I bisogni sono altri: le strade, le ferrovie, la messa in sicurezza del territorio. Manca tutto”. E se e il progetto dovesse andare avanti? “Saremo ogni giorno in modo pacifico davanti ai cantieri-risponde – E abbiamo pronti una marea di ricorsi contro le espropriazioni oltre a un esposto già presentato alla Procura di Roma. Noi certo non ci fermeremo“, conclude.




