MESSINA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno concluso un’articolata attività d’indagine nei confronti di un’azienda agricola della provincia di Messina, con sede nel comune di Capri Leone (ME), risultata illegittima beneficiaria di finanziamenti comunitari per circa 100mila euro.
L’operazione testimonia il continuo impegno assicurato dalla Guardia di Finanza e dalla Procura della Repubblica di Patti nella lotta alle frodi in danno al bilancio dell’Unione Europea nel delicato territorio dei Nebrodi.
Solo una determinata e continua analisi dei dati relativi ai singoli percettori può consentire di più incisivamente contrastare il fenomeno delle truffe ed il conseguente accumulo di ricchezze di provenienza illecita, assicurando, tra l’altro, il corretto impiego dei fondi pubblici in termini di crescita produttiva e occupazionale del territorio.
Con riferimento al caso specifico, ai fini dell’ottenimento dii contributi a valere sul Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA) e sul Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), l’imprenditore agricolo caprileonese dichiarava falsamente il possesso di numerosi terreni agricoli siti nel comune di Caronia (ME).
Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Sant’Agata di Militello, coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti, nella persona del Procuratore Capo dr. Angelo Cavallo, hanno consentito di smascherare l’insidiosa truffa, conseguentemente segnalando all’autorità giudiziaria il titolare dell’impresa agricola.
Nel dettaglio, dopo numerosi mirati sopralluoghi, accertamenti documentali e lo sviluppo di articolata attività istruttoria, consistita anche nell’escussione testimoniale dei diversi soggetti reali proprietari, emergeva come i titoli di possesso dichiarati dall’indagato risultassero completamente falsi: dal fittizio contratto di comodato, disconosciuto dai comodanti, sino all’utilizzo di contratti falsamente sottoscritti da soggetti deceduti da oltre trent’anni.
Proprio grazie a tali falsi atti dispositivi, quindi, l’imprenditore induceva in errore l’A.G.E.A., ente pagatore a livello nazionale delle provviste finanziarie comunitarie in esame, evidenziando una consistenza aziendale in realtà non posseduta, nettamente superiore a quella reale.
Sulla scorta delle evidenze acquisite, pertanto, le Fiamme Gialle santagatine, su disposizione del Tribunale di Patti ed in aderenza a conforme richiesta del Sost. Proc. Dott. Andrea Apollonio, davano esecuzione a mirato provvedimento di sequestro preventivo, per le somme indebitamente percepite, per un ammontare pari ad oltre 16mila euro.
Il territorio dei Nebrodi, purtroppo, non è nuovo a fenomeni della specie e le modalità illecite oggi documentate sono già assurte agli onori della cronaca, anche nazionale, perché sfruttate da strutturate organizzazioni criminali, anche mafiose, che hanno intuito in anticipo le potenzialità dei flussi finanziari provenienti da risorse comunitarie.
Proprio per tali ragioni, autorità giudiziaria e Guardia di Finanza continueranno a mantenere altissima la soglia di attenzione, evitando che significative risorse pubbliche diventino facile preda di imprenditori spregiudicati, in danno dei tanti imprenditori onesti operanti in tali territori.
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