Messina, sulla crisi idrica interviene FederConsumatori

MESSINA Federconsumatori Sicilia ha depositato questa mattina, presso il tribunale di Messina, un esposto inerente la ormai ben nota emergenza idrica che da quasi tre settimane ha lasciato la città senz’acqua.

Assistiamo da qualche giorno al consueto balletto di responsabilità – si legge nell’esposto – il Presidente della Regione addebita ogni responsabilità all’Amam e all’Amministrazione Comunale perché non hanno saputo gestire la situazione; il Presidente dell’Amam ed il Sindaco invece addebitano le responsabilità alla Regione Sicilia e al suo Presidente per i mancati interventi in materia di infrastrutture idriche e contro il dissesto idrogeologico della zona attraversata dalla condotta dell’acquedotto Fiumefreddo. Non vi è dubbio che vi sia stata una mancanza di prevenzione e di monitoraggio lungo il tracciato dell’acquedotto Fiumefreddo, ma è altrettanto indubbio che vi sia stata una gestione dell’emergenza improvvisata ed inadeguata per la gravità del momento”.

A dimostrazione di tutto ciò c’è il fatto che il Governo nazionale ha ritenuto di dover intervenire, disponendo l’invio della Protezione Civile per assumere il comando delle operazioni. Di tale situazione, secondo l’associazione che tutela gli interessi dei consumatori siciliani, non possono che essere responsabili tutte le Istituzioni: Amministrazione Comunale, Amam, Regione Sicilia, Prefettura.

L’esposto, inoltre, mette in luce il fallimento dell’impostazione mista pubblico-privato di Siciliacque SpA (75% capitale pubblico, 25% privato) che dovrebbe gestire il servizio idrico a Messina e nel resto della Sicilia: a Messina l’acqua “all’ingrosso” costa più di quanto pagano i cittadini in bolletta. Non è un caso che dal 2009 Messina non si approvvigiona più dall’acquedotto dell’Alcantara, costruito negli anni ’60 e che nel passato ha sempre servito il capoluogo provinciale, passato alla gestione di Siciliacque con costi eccessivi pari a 69 centesimi a metro cubo contro i 18 centesimi dell’acquedotto Fiumefreddo.

L’ATO 3 Messina aveva approvato un Piano d’Ambito nel 2003, che prevedeva ben 901.123.531,64 euro ed investimenti complessivi in 30 anni, circa 250 milioni per il triennio 2005/2007, dei quali circa 92 milioni solo per rinnovare e potenziare le reti idriche. Soldi spesi in minima parte e oggi si vedono le conseguenze.

Come Associazione a difesa dei consumatori – prosegue l’esposto di Federconsumatori – non vorremmo che tutto venisse liquidato attribuendo al caso fortuito e/o alla forza maggiore la responsabilità di quanto è avvenuto. I responsabili, secondo noi, dovranno essere chiamati a rispondere dell’accaduto per interruzione di pubblico servizio e per omissione di atti d’ufficio”. Federconsumatori si riserva di costituirsi parte civile e di esercitare ogni diritto a difesa dei cittadini consumatori.

Continuano i lavori a Calatabiano per riportare l’acqua del Fiumefreddo nell’acquedotto di Messina.  Continua l’impegno quotidiano degli oltre 80 volontarie e volontari di protezione civile per garantire la distribuzione d’acqua porta a porta a un centinaio di persone anziane o con disabilità, in aggiunta alla distribuzione assicurata dalle 38 autobotti operative negli 11 punti fissi e nel rifornimento di scuole, presidi sanitari, e serbatoi di condomini privati nelle zone in cui si sono registrate le maggiori criticità. Anche 8 pick-up stanno operando nei quartieri con problemi di viabilità mentre si stanno concludendo le operazioni di pompaggio dei 1200 mc d’acqua dalla nave della Marina Militare cisterna nel serbatoio di Torre Vittoria.

Il Centro di Coordinamento dell’Emergenza si avvale dei numeri di telefono 0902985454, linea dedicata alle esigenze del soggetti deboli, 0902985455, per le segnalazioni da parte di privati, scuole ecc. 

La Protezione Civile comunica gli orari e le localizzazioni delle postazioni fisse per l’approvvigionamento idrico alla popolazione.

Viviana Mannoia

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