STROMBOLI – Le strade di Stromboli sono nuovamente colpite da fango e massi provocati dal vulcano, poiché la vegetazione spontanea, che sta lentamente rigenerandosi dopo l’incendio devastante verificatosi durante lo scorso anno nel mese di maggio, non riesce a trattenere le intense piogge, soprattutto quelle di oggi.
Le continue precipitazioni stanno causando disagi anche nelle altre isole dell’arcipelago, con strade allagate che si trasformano in torrenti.
A causa del mare agitato, i collegamenti con le isole minori stanno diventando difficili, e le corse in nave per Napoli e l’aliscafo per Palermo sono state cancellate.
A Vulcano, il vento proveniente dai quadranti orientali sta spingendo i fumi delle fumarole verso il sentiero di accesso al cratere “La Fossa“. Di conseguenza, l’accesso al sito è stato vietato.
Arriva dal responsabile della Protezione civile comunale di Lipari, Domenico Russo, in attuazione del piano di emergenza per il rischio alluvioni nell’isola di Stromboli, l’invito alla popolazione a ridurre, al minimo, le uscite da casa, prestando particolare attenzione durante il transito sia pedonale che con i mezzi di trasporto.
L’invito viene diramato in considerazione del fatto che, a seguito della pioggia caduta abbondantemente durante la giornata, “è interrotta la viabilità in via Regina Elena e sono poco sicure le restanti strade per la presenza di pietre, fango e detriti, venuti giù dal vulcano“.
Lo stesso Russo evidenzia che è già stato dato incarico per gli interventi di pulizia che saranno effettuati non appena le condizioni meteo lo consentiranno.
Rievocare quanto accaduto quasi un anno fa è sicuramente difficile, i vigili del fuoco sono stati alle prese con l’incendio che dalla mattina del 25 maggio 2022 ha devastato l’Isola di Stromboli, colpendo tantissimi ettari di macchia mediterranea.
Le fiamme, infatti, si sono propagate a causa del forte vento che ha soffiato preoccupando – non poco – i residenti.
I carabinieri hanno fatto evacuare per precauzione alcune ville minacciate dal fronte del fuoco e anche il ristorante nella zona dell’Osservatorio, in collina, con all’interno il personale e una trentina di turisti che stavano cenando.
I canadair e l’elicottero che per quasi tutta la giornata hanno gettato acqua di mare lungo il costone della montagna e nei i centri abitati di Piscità, San Vincenzo e Scari, nella serata, a poche ore dallo scatenarsi delle fiamme sono stati costretti a rientrare alla base a causa dell’oscurità.
Fonte foto Facebook – Gianluca Strazzier
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