MESSINA – Uomo arrestato per spaccio nel tentativo di vendere una dose di crack ad un giovane cliente. Simultaneamente, nel giovedì scorso, i militari della Stazione di Bordonaro hanno individuato un uomo di 47 anni con l’accusa di detenzione illecita di armi clandestine.
Messina: arrestato per spaccio
Il 38enne, già noto alle Forze dell’Ordine, ha destato il sospetto dei carabinieri della stazione di Tremestieri durante la vendita di una dose di crack ad un giovane acquirente. I militari, presupponendo la detenzione di un’ulteriore quantità di sostanze stupefacenti, hanno poi proceduto con la perquisizione del domicilio dell’uomo.
All’interno dell’abitazione, occultati all’interno della camera da letto, sono così stati ritrovati due involucri contenenti 20 grammi tra hashish e crack, oltre che un bilancino di precisione.
I carabinieri hanno così proceduto con l’arresto dell’uomo, accusato del reato di “detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti“, conducendolo in caserma. In attesa di ulteriori accertamenti di laboratorio, da parte dei carabinieri del RIS di Messina, il 38enne sconterà la pena tramite il rito degli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Un 47enne arrestato per detenzione di armi da fuoco
Contemporaneamente i carabinieri della Stazione di Bordonaro hanno arrestato un 47enne, già noto alle Forze dell’Ordine, per detenzione illecita di armi da fuoco. Durante la perquisizione del domicilio, difatti, i militari hanno rinvenuto un fucile a pompa e un fucile semiautomatico.
Entrambe le armi da fuoco possedevano una matricola abrasa ed erano detenuti illegalmente dall’uomo. L’uomo possedeva anche oltre 126 munizioni.
Si tenga tuttavia presente, nel diritto di cronaca e nel rispetto dei diritti degli indagati, che vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza irrevocabile, tale da accertarne la responsabilità. Il giudizio, che si svolgerà con le parti e le difese di fronte un giudice terzo ed imparziale, potrà infatti concludersi anche con l’assenza di responsabilità nei confronti degli indagati.