MESSINA – Ben 12 denunce, ma non è cambiato nulla fino a quando non è stata uccisa. La decisione di non intervenire in tempo costerà molto a due pubblici ministeri.
La Corte d’Appello di Messina li ha condannati per non aver preso seri provvedimenti, quando, in realtà, avrebbero potuto. La tragedia, insomma, si sarebbe potuta evitare. Marianna Manduca, infatti, fu uccisa dal compagno il 3 ottobre del 2007 con 12 coltellate.
Marianna fu separata brutalmente dai suoi tre figli, successivamente consegnati allo zio, che ha ottenuto la nomina di tutore solo nel 2010, anno in cui iniziò la sua battaglia legale per quanto accaduto.
Oggi, l’omicida, Saverio Nolfo, si trova rinchiuso in carcere e deve scontare una pena di 20 anni. Un provvedimento che poteva essere preso in tempo, prima che dalle minacce e denunce si potesse arrivare a un efferato delitto.
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