Corso d’acqua inquinato: sequestrato appezzamento di terreno a un 66enne

Corso d’acqua inquinato: sequestrato appezzamento di terreno a un 66enne

MESSINA – Oggi, i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Catania e i militari della stazione carabinieri di Santa Lucia del Mela hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta del sostituto procuratore della locale Procura della Repubblica, Matteo De Micheli, nei confronti di un 66enne del luogo che, in qualità di legale responsabile di un’azienda zootecnica, si è reso responsabile di violazioni delle norme previste dalla normativa nel settore ambientale.

Il provvedimento dell’autorità giudiziaria scaturisce dagli accertamenti, sviluppati a seguito del sopralluogo svolto dai militari del N.O.E. di Catania e dalla stazione carabinieri di Santa Lucia del Mela, nello scorso mese di marzo, quando, all’interno dello stesso stabilimento, era stato eseguito un primo provvedimento di sequestro di un’area di 40 metri quadrati, utilizzata come deposito incontrollato di deiezioni animali.

I successivi accertamenti, svolti dai carabinieri, hanno permesso di riscontrare che l’indagato faceva confluire le acque di prima pioggia, vale a dire le acque di dilavamento del piazzale dell’allevamento, nella scarpata collinare sovrastante il torrente Gualtieri, provocando l’inquinamento del corso d’acqua.



Inoltre, l’indagato aveva realizzato, su una superficie di circa 35 metri quadri, un deposito incontrollato di rifiuti, consistenti in letame proveniente dalla pulizia della stalla dei bovini, depositato direttamente sul terreno, omettendo peraltro di collocare il letame su telo impermeabilizzato, o su platea cementata, e senza che venisse costruito un cordolo esterno o una parete perimetrale atti a contenere il percolato che si è, quindi, riversato nel suolo.

Il provvedimento di sequestro eseguito quest’oggi dai carabinieri ha riguardato il fabbricato adibito al ricovero dei bovini, il piazzale industriale di pertinenza dell’allevamento e l’area di stoccaggio del letame, per una superficie complessiva di circa 300 metri quadri.

Immagine di repertorio