MESSINA – Sarebbe partito tutto da una nota sindacale con cui un carabiniere avrebbe richiesto guanti e dispositivi di protezione per l’Arma: la risposta nei suoi confronti sarebbe stato un trasferimento verso un’altra stazione.
Davanti al giudice del lavoro sarebbe stata ripristinata la situazione e l’uomo sarebbe stato trasferito verso la stazione di suo gradimento.
In Tribunale si sarebbe tutto concluso con un accordo tra le parti: questo sarebbe stato considerato come un evento unico nell’intera storia dei militari italiani.
Sembra sia stata riconosciuta all’uomo la giurisdizione ordinaria, secondo la quale i sindacati possono opporsi alle condotte del datore di lavoro pubblico o privato nel caso in cui si compiano atti limitativi della libertà e attività sindacale.
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