Cambio scarpe sospetto: detenuto catanese aveva nascosto micro telefono e droga nelle suole

MESSINA – Un piano quasi infallibile quello di due catanesi, un padre detenuto e il figlio, che sono riusciti a “far entrare” dentro il carcere di Gazzi, a Messina, micro cellulari, sim, droga e cavetti di vario genere.

L’escamotage utilizzato dai due consisteva nel nascondere gli oggetti “proibiti” dentro le suole delle scarpe; ad attuare il piano è stato il figlio che, dopo il colloquio col padre, avrebbe poi nascosto il tutto nelle calzature.

I movimenti dei due hanno insospettito gli agenti che, dopo averli seguiti, li hanno colti sul fatto.

Il caso ha scatenato diverse lamentele da parte di alcune autorità cittadine a causa dell’estrema semplicità con cui oggetti di questo tipo – oltre a cose più “gravi” come le sostanze stupefacenti – riescano a entrare all’interno di un’area che dovrebbe essere ben più protetta.

Immagine di repertorio