Beccato con un cellulare in carcere, detenuto prende a calci e pugni gli agenti

MESSINA – Un detenuto è stato beccato con un cellulare in carcere a Gazzi a Messina e si è scagliato contro gli agenti, prendendoli a calci e pugni.

Il segretario della Funzione pubblica Cgil di Messina Francesco Fucile e il coordinatore provinciale Giovanni Spanò hanno chiesto alla direzione del carcere “seri provvedimenti necessari a tutela del personale di Polizia penitenziaria poiché non è più ammissibile questa escalation di violenza all’interno di quel carcere dove ormai i detenuti, in un clima di impunità e totale assenza delle regole, sono liberi di aggredire gli agenti“.

Aggressione anche a Catania

Ancora un caso di aggressione ai danni di agenti di Polizia penitenziaria da parte di un detenuto. Questa volta ci spostiamo a Catania, dove un extracomunitario che ha aggredito due agenti che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche del Pronto Soccorso e saranno esentati dal servizio per alcuni giorni.

A renderlo noto, accendendo i riflettori sull’ennesimo caso di violenza in carcere, è Alfio Giurato, coordinatore regionale Fp Cgil polizia in Sicilia che sottolinea come “l’autore del gesto avvenuto nel carcere minorile di Catania ha problemi psichici e non è nuovo ad aggressioni gravi come quella messa in atto”.

“Abbiamo già segnalato al nuovo capo dell’amministrazione minorile Antonio Sangermano le gravi criticità sull’ordine e la sicurezza che riguardano l’Istituto penitenziario per minorenni di Catania, ma evidentemente si continua a sottovalutare il problema relegandolo ad un problema minore”, prosegue.

“Da settimane, all’Istituto per minorenni di Catania, vengono costantemente assegnati detenuti con problemi psichici, senza che il personale di polizia e il restante personale sia in grado di fronteggiare tali emergenze”, aggiunge.

Giurato segnala anche altri problemi creati a catena dall’aggressione: “Ad altri colleghi in servizio nella stessa mattina che avrebbero dovuto terminare il proprio turno alle 14 è stato imposto di trattenersi fino alle 19 di questa sera”.

“Lo stesso personale di polizia che ha concluso il servizio in serata, ha avuto appena il tempo di cenare e ha dovuto coprire anche il turno di notte dalle 23 fino alle 7 di questa mattina. Impossibile continuare a gestire un carcere in queste condizioni. Ai poliziotti viene negato anche un minimo di recupero psico-fisico”, conclude.

Foto di repertorio