Agrigentino fermato al porto di Messina con oltre dodici chili di cocaina in auto

Agrigentino fermato al porto di Messina con oltre dodici chili di cocaina in auto

AGRIGENTO – Nelle prime ore della notte di ieri, nell’ambito dei servizi di polizia svolti al Porto di Messina sugli imbarcaderi che trasportano i turisti, la Polizia di Stato di Agrigento e Messina ha arrestato un uomo di 43 anni, residente in provincia di Agrigento, trovato in possesso di circa 12,5 kg di cocaina.

I controlli al Porto di Messina

In particolare, i poliziotti delle Squadre Mobili di Agrigento e Messina, impegnati in servizi congiunti di controllo dei veicoli che transitano agli imbarchi di Messina provenienti da Villa San Giovanni, hanno fermato il conducente di una vettura che, già all’atto del controllo documentale, ha manifestato chiari segni di insofferenza e nervosismo, tanto da non voler fornire nemmeno indicazioni circa il luogo di provenienza e la sua presenza a Messina.

Il ritrovamento di 12,5 chili di cocaina

A fronte del comportamento sospetto dell’agrigentino, i poliziotti hanno deciso di approfondire la verifica sulla vettura all’interno dei locali della Questura di Messina. Lì, hanno rinvenuto, occultati in due vani ricavati nel pianale del veicolo e celati da una lastra basculante in metallo, 10 involucri di forma rettangolare contenenti cocaina.

Vista la difficoltà a sbloccare i due vani, l’operazione di perquisizione è avvenuta con il supporto del personale della sede centrale dei Vigili del Fuoco di Messina che, utilizzando specifica attrezzatura, ha forzato la carrozzeria interna del veicolo per recuperare gli involucri.

L’arrestato, su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura di Messina, è stato accompagnato nel carcere di Messina, in attesa del giudizio di convalida.

Note

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato. 

Foto di repertorio