FURCI SICULO – “Se qualcuno mi chiede di aiutarlo io lo faccio, fin dove posso, ma quando ho incontrato la signora la sua situazione era già abbastanza grave e le avevo fatto presente che qualora non fosse migliorata doveva andare in ospedale”.
A parlare è il medico di Milazzo che ha curato a domicilio Mariella Toscano, la donna di Furci Siculo morta a casa il 20 dicembre scorso a causa del Covid-19.
I familiari della 62enne, infermiera al Policlinico, sostengono che la vittima sia stata illusa con delle cure a domicilio che non abbiano consentito il miglioramento del suo quadro clinico, ma il medico respinge questa accusa spiegando di aver fatto tutto il possibile, aggiungendo all’attuale cura l’ozonoterapia praticata sottocute, tenendo presente che la signora era affetta da polmonite e che se le condizioni non fossero migliorate era necessario il ricovero, ma la donna sin da subito si è dimostrata intimorita perché era convinta che in ospedale sarebbe morta.
“Dunque io ho assecondato il suo desiderio di provare la cura – prosegue – ma quando sono arrivato la situazione era già compromessa, la saturazione era scesa a 43: se sul paziente si interviene entro i primi quattro giorni ci sono possibilità di guarigione, ho curato diverse persone in questo modo, ma dopo sette giorni la situazione è più difficile”.
Il medico torna poi a casa di Mariella Toscano la sera di domenica 19 dicembre per ripetere il trattamento con l’ozono e trova un ulteriore peggioramento delle condizioni di salute. A seguito di ciò le viene riproposto di andare in ospedale ma la paziente si è nuovamente rifiutata. Il medico è stato successivamente ricontattato il lunedì dal marito della donna suggerendogli di chiamare il 118 perché prima delle 19 non avrebbe fatto in tempo ad arrivare.
La signora muore infatti intorno alle 19 di lunedì 20 dicembre. “Io ritengo di aver fatto il mio dovere – conclude il medico milazzese – ho insistito più volte affinché si recasse in ospedale ma è stata sempre lei a rifiutarsi”.
In foto Mariella Toscano